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Ricardo Levi, scoppia la grana Francoforte: la lettera di dimissioni a Sangiuliano

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Scoppia la grana Francoforte. L'Italia viene invitata come ospite d'onore alla Fiera del Libro ma dopo alcune decisioni prese e finite nel vortice delle polemiche, il commissario straordinario rimette il mandato nelle mani del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, perché è stata messa in dubbio la sua correttezza professionale.

"Mi è pervenuta una lettera del dott. Ricardo Franco Levi nella quale si dice pronto a mettere a disposizione l'incarico di Commissario Straordinario del governo per l'Italia, ospite d'onore alla Fiera del libro di Francoforte 2024. Preciso di non essere il soggetto istituzionalmente abilitato ad accettare tali dimissioni, pur condividendo la necessità di dare discontinuità a questo incarico dopo le recenti polemiche. Informerò il governo per concordare eventualmente la nomina di un nuovo commissario. Ringrazio il dott. Levi per la sensibilità dimostrata e il lavoro svolto finora", ha commentato il ministro Sangiuliano rispondendo alla restituzione del mandato da parte del commissario.

"Riccardo Franco Levi è un vecchio mio amico, tuttavia posso dire che ha fatto alcune scelte tipo quella per l'architetto del padiglione senza comunicarci nulla. Ad esempio io avrei suggerito un architetto del calibro di Gaetano Pesce, inventore di fantasie, ma lui aveva già deciso per Boeri che è più un architetto di regime Pd. C'è stata tutta una serie di fatti che indica una gestione autocratica", ha dichiarato a LaPresse il sottosegretario al Mic, Vittorio Sgarbi, confermando di fatto le voci in ambienti vicini al ministero secondo le quali certe azioni dell'ormai ex commissario erano viste come "un fulmine a ciel sereno". Sgarbi ha quindi aggiunto: "Tu puoi dire 'io ho in mente questo' e poi ne discutiamo, ma se hai già deciso come si fa a parlarne. Questo atteggiamento non riguarda soltanto il fatto specifico della scelta dell'architetto del padiglione, se però lo aggiungi ad altre commesse e decisioni nasce il caso. Le dimissioni non credo proprio che verranno respinte, il governo ne prenderà atto". Da non dimenticare l'altra polemica scaturita dalla decisione di assegnare la comunicazione per questa partecipazione dell'Italia alla Buchmesse a una società belga in cui lavora il figlio.

A metà maggio il commissario Levi era stato al centro di un vortice di polemiche scatenate dalla presenza o meno alla Fiera di Francoforte del fisico Carlo Rovelli. Prima con una lettera nella quale Levi scriveva a Rovelli "ciò che più di ogni altra cosa sento il dovere di evitare – e di questo mi prendo tutta la personale responsabilità – è che un’occasione di festa e anche di giusto orgoglio nazionale, si trasformi in un motivo di imbarazzo per chi quel giorno rappresenterà l’Italia". Ovviamente la lettera faceva riferimento al seguito della diatriba nata al Concerto del Primo Maggio quando Rovelli fece delle affermazioni polemiche sul ministro Crosetto.

Alla lettera di Levi il fisico rispose in maniera lapidaria: "L'Italia mi ha chiesto di rappresentarla alla cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte, ma siccome ho osato criticare il ministro della Difesa, il mio intervento è stato cancellato". Poche ore dopo Levi ci ha ripensato e ha rinnovato l'invito a Rovelli, chiedendogli di partecipare alla kermesse di inaugurazione. Il nuovo commissario che prenderà il posto di Levi sarà indicato in uno dei prossimi consigli dei ministri.

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