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Naike Gruppioni lascia Calenda per Renzi, i motivi: “Non ascolta, parla solo lui”

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Naike Gruppioni è stata motivo dell’ultimo dei tanti scontri tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, ormai ex alleati. La deputata, passata da Azione ad Italia Viva che ora potrebbe creare un gruppo autonomo spaccando definitivamente il Terzo Polo, ha spiegato tutti i perché della sua scelta in un’intervista a Repubblica: “Calenda è stato avvertito e la nostra comunicazione è proporzionata al rapporto che abbiamo. Non è stato sorpreso come racconta, perché questa decisione è frutto di una lunga riflessione. Parlare con Calenda è difficile. Di solito lui parla e tu devi ascoltare. Ho provato a comunicare con lui in questi sette mesi ma non ci sono riuscita molto bene”. 

 

 

Poi Gruppioni fa un elenco di differenze tra i due leader: “Renzi è un politico competente ed esperto, lavora per una casa dei riformisti che è il progetto per il quale sono entrata in politica. Io vengo dal mondo delle imprese. Calenda oggi lavora per casa Calenda. Renzi è aperto al dialogo e confronto con tutti e spero che Calenda rifletta su ciò che sta accadendo e insieme trovino la soluzione per lavorare nuovamente sul progetto del Terzo Polo. Le offese sono una delle motivazioni per le quali mi sentivo a disagio nel partito. Gli attacchi personali sono noti e violenti oltre che senza fondamento. È sempre colpa degli altri per loro, gli elettori se non votano Azione, i dirigenti del partito se non concordano con Calenda. Il problema di Calenda - dice ancora Gruppioni - è che sottovaluta e non considera l'opinione degli altri. E mi offende quando accusa Renzi di avermi scippata, sono una professionista. E se avesse accettato di confrontarsi con me e altri non avrebbe distrutto la credibilità di una alleanza per la quale stiamo lavorando. Ha mandato per aria un progetto per paura di perdere la leadership e di affrontare un congresso democraticamente”.

 

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