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Pd, Schlein vede nero. Addii, europee e alleanza con il M5S: tutte le problematiche

Christian Campigli
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Un futuro incerto, tutto da costruire. Un governo solido, granitico. Nonostante la guerra in Ucraina, il caro bollette, l'inflazione e gli sbarchi quotidiani di immigrati. Non tira una bella aria per chi ha il cuore che batte a sinistra. I tromboni stonati progressisti erano convinti che Giorgia Meloni durasse come un “gatto sull'Aurelia”. Ed invece, la sua popolarità cresce ogni giorno. Prima o poi la guerra cesserà, i prezzi delle materie energetiche torneranno a livelli normali e con essi l'inflazione. Se verrà trovato poi un argine anche agli sbarchi, i prossimi quattro anni per il Partito Democratico saranno molto, molto difficili. Anche perché l'effetto Elly Schlein non solo si è ampiamente esaurito, a livello di sondaggi, ma ha al contrario iniziato a sortire effetti nefasti.

 

 

Il passaggio di Enrico Borghi a Italia Viva, secondo i rumors di palazzo, è solo il primo di una serie che potrebbe non essere così breve. Il massimalismo della nativa di Lugano non piace. Il neo segretario deve ora affrontare due problemi incombenti. Il primo riguarda quello che, sulla carta, sarebbe dovuto essere il suo alleato più forte: Giuseppe Conte. La posizione del Movimento 5 Stelle sull'invio delle armi in Ucraina e sul termovalorizzatore di Roma è del tutto antitetica a quella di Botteghe Oscure. Trovare una sintesi non sarà semplice.

 

 

Da qui ad un anno ci saranno inoltre le elezioni europee e alcune sfide locali molto importanti. Prima tra tutti Firenze. Città considerata una sorta di fuedo del Pd. Nel capoluogo toscano, complice lo scontro sulla ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi (da eseguire con i soldi, privati, della Fiorentina per Matteo Renzi, con denari pubblici per il primo cittadino Dario Nardella) non è escluso che Iv presenti un proprio candidato sindaco. E se il centrodestra, che ha storicamente difficoltà enormi a candidare una figura carismatica e vincente, dovesse convergere su Stefania Saccardi, la partita all'ombra di Piazza della Signoria diventerebbe, di colpo, incredibilmente interessante. E tutt'altro che scontata. 
 

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