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Battaglia sui migranti, fondi per i muri ai confini: primo segnale dall'Ue

Alessio Buzzelli
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La posizione italiana in Unione Europea sul dossier migranti sembra rafforzarsi ogni giorno di più. Dopo i positivi riscontri registrati in questi ultimi mesi dal governo Meloni, ieri il centrodestra ha incassato un ulteriore, incoraggiante segnale politico, che va nella direzione di un rinnovato impegno comunitario nel contrasto all’immigrazione illegale. Durante la votazione della risoluzione sul bilancio Ue 2024 di ieri, poi bocciata, è stato infatti approvato dal Parlamento Europeo un emendamento proposto dal Ppe teso a consentire l’utilizzo dei fondi europei per la realizzazione di barriere contro l’immigrazione illegale sulla frontiera esterna dell’Europa. Un segnale politico significativo, quello arrivato da Strasburgo, che le opposizioni di centrosinistra, Pd in testa, hanno da subito provato a ribaltare nel suo contrario, con Elly Schlein che ha parlato di «goffo tentativo del Ppe di inserire emendamenti sulla folle idea dei muri ai confini europei», tentativo che, secondo la segretaria dem, «l’aula ha fatto bene a bocciare». In realtà, ad essere bocciato è stato il testo complessivo della risoluzione - grazie anche all’astensione dello stesso Ppe -, mentre l’emendamento è stato approvato dall’Eurocamera con una maggioranza piuttosto ampia, quasi trasversale, anche grazie ad alcuni voti di area socialista.

 

 

Lo ha spiegato bene l’eurodeputato di FdI e copresidente del gruppo Ecr al PE Nicola Procaccini: «l’emendamento proposto dal Ppe per consentire l’utilizzo dei fondi europei per la realizzazione di barriere contro l’immigrazione illegale sulla frontiera esterna – ha chiarito Procaccini - è stato approvato con 322 voti favorevoli e 290 contrari», numeri che raccontano di una «maggioranza trasversale, superiore alla mera somma dei gruppi di centrodestra». A riprova di ciò, ha proseguito l’eurodeputato, c’è il fatto che «almeno 4 deputati del gruppo dei socialisti e una ventina di RenewEurope, cioè del gruppo di Macron, hanno votato a favore del nostro emendamento: segno inequivocabile che la protezione delle frontiere europea inizia ad essere un tema anche per la sinistra». E nonostante l’emendamento sia poi automaticamente decaduto in seguito alla bocciatura del testo complessivo di cui faceva parte, resta, comunque, il segnale politico. Un segnale incoraggiante anche in vista del mandato negoziale approvato oggi dalle delegazioni di FdI, Forza Italia e Lega per il «trilogo» (incontro al quale partecipano rappresentanti di Parlamento, Commissione e Consiglio Europeo) sul «patto migrazione e asilo», all’interno del quale si discuterà anche della revisione del Regolamento di Dublino, sulla cui versione attuale il centrodestra ha espresso più di una riserva.

 

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