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Governo, 50 milioni per i viaggi d'istruzione: sulle gite aiuti alle famiglie povere

Valentina Conti
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Una boccata d’ossigeno per docenti e studenti dopo l’emergenza Covid. Il ministero dell'Istruzione e del Merito assegnerà, tramite apposita direttiva, 50 milioni di euro per consentire alle scuole, nell’ambito della loro autonomia, il coinvolgimento del più ampio numero possibile di allievi in viaggi d'istruzione e visite didattiche nel prossimo anno scolastico. È la prima volta che delle risorse vengono stanziate per questa finalità. Saranno destinate con un’attenzione particolare per gli studenti provenienti da contesti familiari meno abbienti. Un modo pure per far fronte ai rincari generalizzati, che nell’ultimo periodo hanno fatto parlare di gite scolastiche sostanzialmente trasformate in una specie di lusso per pochi. «La difesa del diritto allo studio – ha spiegato il Ministro Giuseppe Valditara - è una priorità per il MIM e presuppone la partecipazione di ogni giovane, senza che sia di pregiudizio la propria condizione sociale, a tutte le esperienze formative offerte dalla scuola. Tra queste rientrano a pieno titolo i viaggi d’istruzione e le visite didattiche, importanti occasioni di apprendimento e di crescita umana e civica. È per questo – ha proseguito - che sosterremo concretamente il ritorno al loro pieno utilizzo, nel rispetto dell’autonomia scolastica, anche per raggiungere un completo recupero della socialità dei ragazzi dopo le limitazioni imposte dalla pandemia».

 

 

L’iter è già segnato fin nei dettagli. Con un avviso pubblico di prossima adozione, il ministero individuerà le scuole a cui attribuire le risorse, reperite nell’ambito dello stanziamento del «Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi», istituito dalla legge 440/1997. «La selezione degli istituti e la quantificazione del finanziamento, nell’ambito di un massimale predeterminato, avverranno – ha reso noto il Ministero – sulla base di criteri oggettivi e trasparenti, utili a individuare le reali situazioni di svantaggio economico». Sarà poi cura delle scuole effettuare la puntuale ricognizione dei fabbisogni delle famiglie che beneficeranno del contributo. Sulla gestione dei finanziamenti da parte delle strutture scolastiche, il ministero assicura una procedura quanto più snella possibile sotto il profilo burocratico, mediante indicazioni operative fornite in tal senso, ed efficace. Con gli istituti «che potranno disporre delle risorse in tempo utile per effettuare un’attenta pianificazione dei viaggi e delle uscite didattiche per l’anno scolastico 2023/2024, in coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa». Non è tutto.

 

 

È anche stato raddoppiato il fondo Erasmus. Per potenziare tale programma incentivando scambi ed esperienze di tipo formativo all’estero per studenti, insegnanti e personale scolastico, infatti, con decreto del ministro sono stati destinati 150 milioni del Pnrr per 3 anni, raddoppiando, di fatto, le attuali risorse annue previste per Erasmus, pari a circa 39 milioni per le azioni di mobilità. «Già in sede europea – ha precisato Viale Trastevere - il ministro Valditara aveva sollecitato lo stanziamento di maggiori risorse comunitarie per favorire gli scambi di docenti e studenti sull’intero territorio». Plaude ad entrambe le iniziative targate Valditara il sindacato dei presidi. «I viaggi di istruzione rappresentano un momento fondamentale nella vita degli studenti. Occasioni formative, di crescita e socializzazione della cui importanza ci siamo resi conto durante la pandemia», ha sottolineato il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Gianelli, rimarcando: «I nostri ragazzi, anche se provengono da contesti svantaggiati, devono poter fare esperienze che li aiutino ad aprirsi e a costruire il proprio futuro, sentendosi cittadini del mondo».

 

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