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Superbonus, il governo pone la fiducia e il M5S rosica: “Scellerato”

Gianni Di Capua
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Alla fine il governo ha deciso di mettere la fiducia alla Camera sul decreto legge sulla cessione dei crediti. Non è andata quindi in porto la strategia ostruzionistica del Movimento 5 Stelle che aveva deciso di iscrivere a parlare 49 deputati, che avendo 30 minuti ciascuno, avrebbero sforato le 24 ore. Il Movimento guidato da Giuseppe Conte difende ad oltranza il superbonus. Il relatore De Bertoldi, di Fratelli d’Italia, in aula ha ricordato che il governo ha «ereditato una situazione contraddistinta da frodi, stimate in oltre 9 miliardi» e che ci sono crediti bloccati «stimati tra i 15 e i 20 miliardi». Alle accuse i grillini rispondono che era una misura necessaria per immettere liquidità in un Paese che viveva una pandemia che aveva bloccato tutto. E che le frodi «sul superbonus sono pari a circa 450 milioni, cioè lo 0,7 per cento di tutti i crediti d’imposta» ha dichiarato il deputato Dell’Olio del Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte ha definito il decreto «scellerato» che «non offre soluzioni reali». E poco importa se le imprese chiedono un’accelerata al governo.

 

 

Sul superbonus l’esecutivo «sta lavorando alacremente. La soluzione verso cui si sta andando, quella della piattaforma per smaltire i crediti incagliati gestita dalla società pubblica Enel X insieme alla possibilità di smaltire le detrazioni fiscali in dieci anni invece che in quattro, è fra quelle che avevamo richiesto» ha detto il presidente di Confapi, Cristian Camisa, alla celebrazione dei 75 anni della Confederazione. Il suo invito è «di fare presto perché i nostri imprenditori sono disperati. Su 19 miliardi di crediti, tre si riferiscono ad imprese Confapi». Dopo l’annuncio del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti sulla fiducia posta dal governo sul decreto il provvedimento è stato modificato in commissione Finanze in seguito alle richieste della Ragioneria di Stato che ha sollevato alcuni rilievi riguardo all’emendamento approvato in commissione. I Btp, buoni del tesoro poliennale, saranno esclusivamente frutto di emissione ordinaria e non straordinaria, senza emettere quindi ulteriore debito. Le modalità applicative della norma verranno decise con provvedimenti di natura direttoriale dell’Agenzia delle Entrate e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sentita la Banca d’Italia. La votazione, per appello nominale, avverrà oggi a partire dalle 18, mentre le dichiarazioni di voto sono previste a partire dalle 16.30.

 

 

Nella seduta di lunedì 3 aprile i lavori riprenderanno a partire dalle 11 sino alle 17.30 per l’illustrazione degli ordini del giorno e per l’espressione del parere da parte del rappresentante del governo. Dalle 17.30 sino alle 20, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24 ed eventualmente il 4 aprile a partire dalle 9.30 alle 12, avrà luogo la votazione degli ordini del giorno. Dalle 12 avranno luogo con ripresa televisiva le dichiarazioni di voto finale e la votazione finale. Il termine per la presentazione degli ordini del giorno è fissato alle 13 di oggi. La Lega esulta. Il senatore della Lega Stefano Borghesi, capogruppo in commissione Finanze a Palazzo Madama ha dichiarato: «Ottimo lavoro per quanto riguarda il nodo sui crediti incagliati perché, grazie al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, è stata esclusa l’ipotesi di ricorrere ai modelli F24 per la cessione dei crediti e si va verso una piattaforma che avrebbe come capofila Enel-X. La sinistra si metta il cuore in pace perché, finalmente, con questo governo la Lega concretizza un lavoro finalizzato al bene di famiglie e imprese italiane».

 

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