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Commissione d'inchiesta sulla morte di David Rossi, via libera della Camera

Christian Campigli
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Dopo dieci anni di attesa si intravede un barlume in fondo al tunnel. Ieri la Camera ha approvato all’unanimità (233 voti favorevoli e nessun contrario) la costituzione della seconda commissione d’inchiesta sulla tragica morte di David Rossi, il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena scomparso dieci anni fa. Il lavoro svolto durante la prima commissione ha evidenziato un numero rilevante di incongruenze, che meritano di essere analizzate nel dettaglio. Non è possibile, oggi, dire con assoluta certezza se il manager si sia suicidato o sia stato spinto dalla finestra del suo studio, che affaccia su Vicolo di Monte Pio, ad un passo dalla Rocca Salim beni, simbolo del secolare potere che domina Siena. Sono da poco trascorse le sette e quarantatré di sera. È il 6 marzo del 2013. Piove a dirotto, nonostante l'inverno volga al termine. David Rossi precipita dal suo ufficio, posto al terzo piano. Un volo di circa quindici metri. Nonostante la sede di Mps sia in pieno centro, nessuno ha visto nulla. Una verità che la moglie giudica, sin da subito, preconfezionata. Dopo mesi, anni di tentativi di abbassare le luci della ribalta sulla vicenda del capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, si giunge finalmente alla prima commissione di inchiesta. Che svolge un lavoro minuzioso e attento. E scopre dei passaggi che mettono i brividi.

 

 

Esiste un video nel quale si vedono due persone uscire da un ingresso secondario della sede di Mps. Immagini che contrastano con tutti gli atti processuali. Gli inquirenti hanno sempre sostenuto che non esistessero uscite alternative all’ingresso principale alla banca. Il video era inoltre stato cancellato dagli atti, ma è stato individuato proprio dalla commissione. Non va poi dimenticato che i medici legali hanno parlato di nove punti lesivi presenti nel corpo di Rossi, ma non compatibili con la caduta dalla finestra. Sono frutto di un’autoflagellazione o di una colluttazione contro una o più persone? Misteri, ombre e un’unica, drammatica certezza: David Rossi si sarebbe potuto salvare se i soccorsi fossero intervenuti subito. Che le indagini siano state condotte con una certa superficialità lo testimonia anche l’apertura di un fascicolo di indagine nei confronti dei pubblici ministeri Nicola Marini, Aldo Natalini e Antonino Nastasi. La scorsa settimana la procura di Genova ha concluso gli accertamenti e ha stabilito che i magistrati senesi, quando si recarono nella sede del Monte dei Paschi, subito dopo la morte di David Rossi, spostarono oggetti, toccarono una quantità imprecisata di oggetti. Alterarono, in parole povere, la scena di un possibile crimine. È inoltre acclarato che la sera di quel maledetto 6 marzo del 2013 vennero svolte delle perquisizioni senza essere verbalizzate. Insomma, errori gravi. Anche se i colleghi della procura ligure hanno valutato la condotta di Nicola Marini, Aldo Natalini e Antonino Nastasi priva di dolo e, quindi, meritevole di portare all’archiviazione.

 

 

 

Durante il voto in Aula, l’emendamento presentato dal Partito Democratico, che chiedeva di istituire una commissione "a scadenza", della durata massima di diciotto mesi, è stato bocciato. Ieri sera, durante la trasmissione di Italia Uno, Le Iene, è andato in onda un toccante monologo della figlia di David Rossi, Carolina Orlandi. «Io e mia madre non abbiamo avuto scelta. Siamo due donne che chiedono giustizia da dieci anni e oggi la chiedo ad altre due donne. Due donne che hanno i mezzi per poterla garantire. A Giorgia Meloni, la Presidente del Consiglio: nessuno sta indagando su chi abbia picchiato David prima di morire, e nessuno della Procura di Siena sta pagando per gli errori inammissibili compiuti fin dall'inizio. A Elly Schlein, neo segretario del Pd, che rivendica discontinuità con il passato. E il passato è il suo predecessore, Enrico Letta, che non ha mai voluto incontrare né me né mia madre». Giorgia Meloni le ha risposto sul proprio profilo Twitter: «Questa settimana verrà votata la ripresa dei lavori della commissione parlamentare d’inchiesta, con l'auspicio si possa fare piena luce sulla vicenda, per David e la sua famiglia».

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