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Mezz'ora in più, Landini è un disco rotto: "Lo sciopero...", guerra a Meloni

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"Penso di avere fatto bene" a invitare la premier Giorgia Meloni al Congresso della Cgil, afferma il segretario generale del sindacato, Maurizio Landini, a Mezz’ora in più su Rai3. "La Cgil nella sua storia ha sempre invitato i presidenti del Consiglio che molte volte hanno deciso di non venire", ha ricordato Landini. Il quale riserva parole di miele per Elly Schlein: "Ci conosciamo da parecchio tempo, c’è sicuramente un rapporto di stima reciproca di vecchia data. Penso che la sua elezione sia elemento di novità per il Pd, e non solo per il Pd. In un momento di crisi e lontananza dalla politica, il fatto che una donna di 37 anni venga eletta segretaria di un partito, in un processo democratico che ha visto persone andare a votare per dare questo senso, mi sembra che questo esprima un elemento di cambiamento, una richiesta di spazio e partecipazione", afferma  il leader sindacale, "questo lo considero un elemento positivo, sono preoccupato quando la gente non va a votare: a me non fa paura la partecipazione, fa paura l’astensionismo".

 

Landini scaccia l'ipotesi su una discesa in campo come fatto in passato da altri segretari della Cgil: "Nel dare voce al mondo del lavoro svolgo una funzione politica, ma faccio l mio mestiere di sindacato. Su di me, è circa dieci anni che quando dico o faccio qualcosa, queste azioni vengono lette come se volessi andare in politica. Non so più cosa fare. Ho sempre detto che non voglio entrare politica e che voglio fare il sindacalista". E intanto già prepara la lotta dura al governo: sul tema della delega fiscale "non escludiamo mobilitazioni di piazza, e se servirà anche azioni di sciopero. Lo vogliamo fare unitariamente, discuteremo insieme e valuteremo azioni con Cisl e Uil, che hanno parere simile al nostro". 

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