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Pd, Schlein dice no alla presidenza per Bonaccini: la scelta della leader

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Elly Schlein non tende la mano a Stefano Bonaccini. Il Corriere della Sera racconta gli esiti dell’incontro andato in scena venerdì tra i due contendenti alla leadership del Partito Democratico, un faccia a faccia che non ha portato gli esiti sperati dal candidato sconfitto, che auspicava di ottenere la poltrona di presidente del partito. “È troppo ingombrante” il pensiero di Schlein su Bonaccini riportato dal quotidiano, che aggiunge come la neosegretaria abbia comunque capito che c’è bisogno di un nome diverso, ma che faccia comunque parte dell’ala opposta del Pd.

 


La scelta sarebbe quindi ricaduta su Dario Nardella, sindaco di Firenze e sostenitore di Bonaccini per le primarie. Il suo nome rappresenta il giusto compromesso tra l’area riformista e quella più a sinistra di Schlein: con tale scelta il partito rimarrebbe unito. In caso di colpi di scena gli ex democristiani sarebbero tenuti fuori dalle sfere del potere e potrebbe decidere per la fuga dal Pd. Nardella viene ritenuto il nome del compromesso per non perdere l’ala del Pd più centrista e vicina al mondo cattolico.

 

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