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Schlein, profezia di Prodi: “Fare opposizione a questo governo non sarà così difficile”

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Romano Prodi è stato uno dei più fervidi sostenitori della corsa di Elly Schlein alle primarie del Partito Democratico, per quella che è stata una vittoria che non lo ha affatto sorpreso. L’ex presidente del Consiglio, all’indomani dell’insediamento ufficiale della nuova segretaria, ha rilasciato un’intervista a Repubblica sulle tematiche che si troverà davanti Schlein: “Avrà lo stesso problema che avrebbe avuto se avesse vinto Bonaccini, aprirsi ai riformismi. Direi meglio, riformare i riformismi. Lo so che ora tutti guardano alle alleanze, ma è una lettura poco interessante, al momento. Ora per il Pd si tratta invece di coinvolgere tutte le intelligenze che corrono per il Paese, dall'associazionismo alle Ong, dai diversi sindacati alle imprese, per coinvolgerli in un progetto di rilancio. C'è tanta gente che non si sente più rappresentata e nemmeno lontanamente ascoltata. Questa è la sfida che il Pd ha davanti, indipendentemente dal segretario che si è scelto. Solo quando avrai capito bene chi sei potrai decidere a chi chiedere di condividere un progetto”.

 

 

Quali sono stati i segreti della vittoria di Schlein alle primarie? Prodi rispondi: “Direi li stessi che hanno portato al grande successo di Giorgia Meloni. Voglia di cambiamento, di volti nuovi, di nuove avventure. Il problema del Pd non è la tenuta, come sento spesso ripetere, ma la sua capacità di allargarsi. Torno al tema del coinvolgimento dei riformismi che già esistono nel Paese, perché è una via obbligata. Questo è il destino del Pd e questo sarà il compito che spetta a Elly Schlein, se saprà interpretare al meglio il suo ruolo. Posso dire di averla vista nascere e di essermi confrontato spesso con lei, anche con qualche ramanzina da vecchio professore quale sono”.

 

 

“Il problema della premier - prosegue ancora Prodi - è un altro, cioè riuscire a governare. E questo problema è già evidente. Ho sentito il ministro Piantedosi dire che l'unica soluzione sui migranti è che restino a casa loro. Mi ha ricordato chi, durante il Covid, diceva che ne morivano tanti in ospedale e quindi era meglio lasciarli a casa… Fare opposizione a questo governo non sarà poi così difficile. Nei confronti di Schlein - chiosa l’ex premier - c’è stato un grande atto di fede, ora sta a lei scrivere e predicare il credo. E dovrà essere un credo riformista, altrimenti l'atto di fede svanirà com'è successo a molti dei recenti fenomeni italiani”.

 

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