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I sondaggi che hanno spinto Berlusconi all'affondo sull'Ucraina di Zelensky

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C’è voluta una rete di fitti contatti tra Palazzo Chigi e gli alleati dell’Italia a livello internazionale per spegnere sul nascere (o quasi) la polemica scaturita dalle parole di Silvio Berlusconi su Volodymyr Zelensky e la guerra in Ucraina. La potenziale crisi diplomatica è stata quindi disinnescata con una serie di telefonata, così come un giro di consultazioni interne ha evitato una fibrillazione nel governo, con lo stesso Cavaliere che ha posto fine ad una situazione particolare. Nonostante le rassicurazioni di Berlusconi a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, all’interno di Forza Italia la vicenda è stata vissuta come una bomba mediatica. A svelare una fotografia del momento è un candidato azzurro, che resta anonimo, ma parla al Corriere della Sera: “Ho pensato subito ‘Ecco qua, adesso perdiamo’. Poi mi è impazzito lo smartphone. E sono cominciate telefonate di tutti a tutti. Certo anche il presidente Berlusconi è stato chiamato. Ed è stato anche convinto. Infatti non ha continuato”.

 

 

Ma da che cosa hanno origine le parole del leader di FI? In particolare dai sondaggi e dai segnali che arrivano da tutto il Paese. “Le ultime rilevazioni davano 3 italiani su 4 preoccupati per le conseguenze della guerra. E se all’inizio il 55% era pro sanzioni e il 31 contrario, oggi i favorevoli sono scesi al 46 e i contrari saliti al 37” la ricostruzione del quotidiano, che riferisce anche del disagio vissuto da Antonio Tajani, ministro degli Esteri. Stesso stato d’animo che è emerso da Fratelli d’Italia dopo l’ennesimo strappo sul conflitto tra Kiev e la Russia.

 

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