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Regionali Lazio, D'Amato candida gli attivisti di Spin Time ma grida ai (finti) fascisti

Daniele Di Mario
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Fascisti finti, occupanti veri. Francesco Rocca deve rispondere alle solite domande sull’antifascismo, mentre la sinistra candida nelle liste che sostengono Alessio D’Amato gli attivisti dei movimenti per la casa, tra i quali Maurita Virtù, esponente del centro sociale Spin Time, che corre nella lista Verdi-Sinistra. Una circostanza che, dopo giorni di polemiche, provoca ancora l’indignazione del vicepresidente del Senato e coordinatore romano di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

«Restiamo sempre più sconcertati dalle vicende che evidenziano l’ipocrisia della sinistra e la tolleranza verso l’illegalità. Due noti attivisti romani dei movimenti per la casa, infatti, sono stati candidati nella lista di D’Amato alle prossime elezioni regionali del Lazio», accusa Gasparri. «Il fatto che uno di questi abiti in uno stabile occupato alcuni anni fa - aggiunge l’esponente forzista rappresenta un ulteriore, pessimo esempio di sostegno, uno sfregio nei confronti di chi paga regolarmente le tasse e per chi si vede usurpato dei propri diritti. Quella delle occupazioni è una vera e propria piaga per la città di Roma all’interno della quale spesso si alimentano traffici di stupefacenti, attività commerciali illegali e molte altre vicende poco chiare. Ancora una volta la sinistra dimostra di tutelare l’abusivismo e l’occupazione da parte dei centri sociali invece di difendere il diritto alla casa per le famiglie più bisognose».

 

Nel frattempo, il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca, ad «Agorà» ribadisce: «Escludo la presenza di estremisti neofascisti nella lista o in una mia possibile giunta. È incompatibile con la mia storia, incompatibile con la mia persona, con quello che ho fatto negli anni, al mio essere vicino in ogni luogo del mondo a tutte le fragilità senza distinzione alcuna. È qualcosa che io non concepisco». A chiedere all’ex presidente della Croce Rossa di prendere le distanze dai movimenti neofascisti era stato l’altro giorno proprio il candidato del centrosinistra, Alessio D’Amato. Peccato che nessun movimento neofascista appoggi Rocca, né alcun militante di estrema destra sia candidato nelle liste del centrodestra.

Quando poi a Mauro Antonini, ex militante di CasaPound candidato alla Pisana per la Lega, il candidato governatore del centrodestra spiega: «Non lo conosco. Mi è stato riferito che erano anni che era fuori da CasaPound e, se ha accettato di candidarsi con me presidente, vuol dire che si è avvicinato alle mie posizioni, non certo io alle sue posizioni che magari ha avuto in precedenza». A chiudere la vicenda, è lo stesso Antonini in un post su Facebook. «Sottoscrivo ogni parola pronunciata sul mio conto da Francesco Rocca scrive il candidato leghista al Consiglio regionale- Mi riconosco totalmente nei valori e nelle idee del candidato presidente del centrodestra, in quelli dei partiti che lo sostengono e, cosa più importante, in quelli della nostra Costituzione. È per me un onore partecipare a queste elezioni regionali come candidato della Lega, partito al quale ho aderito con convinzione da ormai tre anni.

 

In questo periodo ho lavorato come semplice militante, spendendo energie nel volontariato, in particolare nell’assistenza alle famiglie bisognose di Roma Est. Quanto a CasaPound, sono ormai anni che non ne faccio parte, prendendone le distanze. Spero con questo di aver definitivamente chiarito la natura del mio impegno politico nella Lega».

La stessa Lega, poi, chiede ad Alessio D’Amato, di spiegare «la presenza dei professionisti delle occupazioni nelle liste che lo sostengono. O dobbiamo pensare che la sinistra giustizialista e che si racconta senza macchia e senza paura tuteli forme esecrabili di illegalità?», dice un comunicato del coordinamento regionale del Lazio della Lega.

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