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Regionali Lazio, Rocca smaschera il Pd: "Mi volevano all'Onu, ora mi attaccano"

Daniele Di Mario
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Finché non fai politica ti osannano - e magari ti propongono per qualche ruolo di primissimo piano. Appena decidi di candidarti con gli avversari, ti attaccano. Andando a tirare fuori fatti di quarant’anni fa, peraltro già noti. Francesco Rocca scopre come funziona la propaganda elettorale della sinistra. E lo fa a proprie spese. Da quando ha deciso di candidarsi alla presidenza della Regione Lazio con il centrodestra, a Rocca ne hanno dette di tutti i colori, andando a ritirare fuori la condanna per droga risalente al 1986. Per non parlare delle interviste al veleno del fratello. Fatti familiari che nulla hanno a che vedere con la campagna elettorale, ma che hanno fatto capire a Rocca come vanno le cose: finché non fai politica contro la sinistra tutto bene, se ti candidi col centrodestra ti viene scatenato contro il finimondo.

È capitato a tanti prima. E anche la stessa candidata governatrice M5S Donatella Bianchi in questi giorni ha denunciato lo stesso trattamento. Ma adesso Rocca ha deciso di dire basta. Passando al contrattacco. "Il governo prima di questo - rivela intervenendo alla conferenza stampa di presentazione delle liste Udc al Grand Hotel Palace di via Veneto - mi voleva come vicesegretario delle Nazioni Unite. Allora gli andavo bene. Adesso che ho deciso di candidarmi con il centrodestra non gli vado più bene, mi attaccano ritirando fuori fatti noti, da me mai negati e risalenti a quarant’anni fa. Metto il mio cammino a servizio della comunità".

Il candidato governatore del centrodestra poi precisa anche la propria posizione sui rifiuti. "Mi hanno manipolato - dice Rocca riferendosi al candidato del centrosinistra Alessio D’Amato e ai partiti che lo sostengono, in particolare Pd e Terzo polo - Ho sempre detto che il ciclo dei rifiuti va chiuso e che il termovalorizzatore serve. Ma ho anche detto che è finita l’epoca delle discariche".

Sui contenuti, l’ex presidente della Cri ribadisce la necessità di un rilancio della sanità pubblica e pone l’accento sulle infrastrutture: "Dobbiamo investire nei porti, dobbiamo realizzare la Pedemontana e la Roma-Latina. L’obiettivo è creare occupazione occupandoci dello sviluppo economico e sostenendo le imprese: se creiamo lavoro non ci sarà bisogno di alcun reddito di cittadinanza". Sull’energia, Rocca lancia la proposta di un Piano regolatore energetico per investire nella realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici "senza deturpare il paesaggio".

Parlando ai candidati della lista Udc-Verde è popolare, Rocca cita don Luigi Di Liegro e padre Sorgi come esempi di cattolici impegnati in politica. Di fianco a lui, il segretario Udc Lorenzo Cesa, il fondatore di Verde è popolare Gianfranco Rotondi, il coordinatore della lista Marco Di Stefano, il segretario regionale Udc Antonio Saccone e il senatore Antonio De Poli. Il ritorno dello Scudocrociato sulle schede elettorali "sarà il valore aggiunto" del centrodestra, assicurano.

La lista viene inaugurata nel giorno in cui ricorre l’appello ai liberi e forti di don Luigi Sturzo. "Il 18 gennaio non è una data casuale - dice Di Stefano, responsabile Udc della campagna elettorale - Don Luigi Sturzo 104 anni fa dava vita al Partito Popolare Italiano, con un forte appello ai cattolici e ai moderati liberi e forti ad impegnarsi in politica. E da qui vogliamo ripartire, proponendo di nuovo il simbolo dello Scudocrociato, che ha donato decenni di benessere e coesione sociale al nostro Paese; vogliamo riproporre i nostri valori, oggi sempre più attuali, al fine di diffondere il popolarismo, che è l’unico antidoto al populismo. Noi vogliamo tornare a stare accanto alla gente", conclude Di Stefano. "Per noi Francesco Rocca è motivo di orgoglio - dice il segretario regionale Udc Antonio Saccone - Invito i cittadini del Lazio: carpe diem Cogliete l’attimo". <WC>Il deputato e fondatore di Verde è Popolare, Gianfranco Rotondi ricorda: "Veniamo dalla Dc e andiamo verso alla Dc, che è il presente per tutti coloro i quali ancora vi si riconoscono. Lo Scudocrociato sarà il valore aggiunto in una campagna elettorale in cui partiamo da favoriti". E Di Stefano pone come obiettivo: "Il nostro simbolo e le nostre idee serviranno a convincere i delusi dalla politica e due milioni di indecisi che stanno solo aspettando un progetto come il nostro. Per questo rinnoviamo l’impegno dei cattolici in politica".

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