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Giorgia Meloni sul taglio delle accise: possibile solo con più entrate

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Il premier Giorgia Meloni risponde per le rime alle critiche dell'opposizione che le fa notare come, nella campagna elettorale del 2019, abbia promesso agli italiani il taglio delle accise. Dopo il video pubblicato sui social, Meloni aggiunge che il taglio delle accise sui carburanti è possibile solo con un aumento delle entrate dello Stato. "Alcuni esponenti dell’opposizione fanno notare che nel programma di Fratelli d’Italia delle precedenti elezioni era presente, tra i punti, una voce sulla sterilizzazione delle entrate dello Stato su energia e carburanti, con un’automatica riduzione di Iva e accise - spiega Meloni - Significa che, se hai maggiori entrate dall’aumento dei prezzi del carburante, le utilizzi per abbassare le tasse. Ma noi non avevamo maggiori entrate, ovviamente. Quindi si tratta di un impegno molto diverso dal "taglieremo le accise". Obiettivo che continuiamo a condividere e sul quale lavoreremo ma impegno che nell’attuale contesto non potevamo prenderci».

 

 

 

Intanto, però, le opposizioni non mollano. Barbara Floridia, capogruppo al Senato, e Mario Turco, vicepresidente M5s, sono i firmatari di un’interrogazione in occasione del question time al ministro dell’economia Giorgetti previsto a Palazzo Madama. "Dopo aver commesso un imperdonabile errore di politica economica, non confermando il taglio delle accise sulla benzina, abbiamo dovuto assistere a un video con un delirante tentativo di difesa da parte del presidente del Consiglio, la classica toppa peggiore del buco. A parte il fatto che Giorgia Meloni nega di aver promesso il taglio delle accise, quando invece è scritto chiaro e tondo nel programma elettorale di FdI, il premier dice che l’operazione non poteva essere confermata perché la priorità della Legge di bilancio era rimettere in moto la crescita economica del Paese. Francamente siamo allibiti da accostamenti così sconclusionati, che, peraltro, fanno finta di dimenticare che lo stesso Governo ha accompagnato alla Manovra una previsione di crescita del Pil praticamente inesistente, ovvero lo 0,6% del Pil. All’errore dell’Esecutivo che, peraltro, produrrà un effetto "palla di neve" sull’inflazione, andando ad aumentare il costo dei trasporti e delle merci trasportate, in primis i generi alimentari, si aggiunge una legge di bilancio che stanzia contro il caro energia risorse per soli 3 mesi. Per questo il M5S, in occasione del question time al ministro dell’economia Giorgetti previsto a Palazzo Madama, ha depositato un’interrogazione per sollecitare il Governo sull’urgenza di adottare misure immediate e risolutive per mitigare gli effetti dell’inflazione sulle famiglie e sulle imprese e quindi sollecitarlo sulla necessità di ripristinare lo sconto sulle accise, nonché di aumentare la tassazione sugli extraprofitti delle imprese energetiche e sulle transazioni finanziarie altamente speculative».

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