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Pd, inizio anno choc: il big punta su Elly Schlein. Salta lo schema delle correnti

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Anno nuovo anche in casa Pd alle prese con la missione di rifondare il partito. Il 2023 è appena iniziato ma una prima sorpresa è destinata a fa saltare gli schemi delle correnti. Sta infatti per uscire allo scoperto Andrea Orlando, che ufficialmente non ha ancora preso posizione su chi punterà per la segreteria del Partito democratico ma secondo un retroscena di Affaritaliani l'ex Guardasigilli e ministro del Lavoro avrebbe già deciso: sosterrà Elly Schlein. Ad affermarlo fonti "molto vicine" al dem. 

 

Un primo indizio era arrivato dal numero due di Orlando, Antonio Misiani, scelto dalla Schlein come coordinatore della mozione. "L'imminente congresso sta facendo saltare la galassia delle correnti come l'abbiamo conosciuta in questi anni, con un vero e proprio rimpasto" si legge nel retroscena che fa la mappa delle fazioni interne al partito. In Dems il senatore Martella sostiene Stefano Bonaccini, il leader di Area Dem Dario Franceschini è con Schlein "mentre Picerno, Toia e l'ormai ex Fassino sono con Bonaccini". Nei Giovani Turchi ci sono divisioni: "Orfini con Bonaccini, Gribaudo e altri con Schlein". Solo Base Riformista è compatta sul governatore dell'Emilia-Romagna.

 

Insomma, il sistema delle correnti di fatto non esiste più almeno come lo conosciamo finora, continua l'analisi, e nel Pd c'è una corsa sul futuro posizionamento all'interno del partito che va al di là delle basi ideologiche. In questo contesto pesano i sondaggi sempre più disastrosi per il Pd che fu di Enrico Letta, al timone fino al congresso. Gli ultimi del 2022 hanno fotografato un partito che scivola inesorabilmente al di sotto del 15 per cento mentre il Movimento 5 Stelle dell'"odiato" Giuseppe Conte vola verso il 18.

 

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