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“Manovra? Con il dialogo risultati concreti”. Sbarra si smarca dagli altri sindacati

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La Cisl continua ad andare avanti per la sua strada senza preoccuparsi troppo degli altri sindacati e delle loro proteste contro il governo Meloni. Il segretario generale Luigi Sbarra, in un intervento su La Stampa, ha applaudito il testo uscito dal confronto con l’esecutivo, dopo che già non aveva aderito allo sciopero generale indetto dalle altre sigle: “La manovra economica che il Senato si accinge ad approvare definitivamente ha un impianto complessivo decisamente migliorato rispetto al testo iniziale. I contenuti sono coerenti in diverse parti con la piattaforma presentata dalla Cisl a Governo, gruppi parlamentari, partiti politici, sostenuta con iniziative sindacali sui territori e con l’Assemblea Nazionale di delegati e pensionati del 15 dicembre. A riprova che la via del dialogo produce risultati concreti, contrariamente alla contrapposizione fine a se stessa. È chiaro che non mancano criticità che andranno affrontate ai tavoli che abbiamo conquistato su salute e sicurezza, pensioni, politiche industriali. Andrà aperto subito il confronto per realizzare la riforma fiscale e concertare un patto anti-inflazione che aiuti a salvaguardare ed aumentare i redditi di lavoratori, pensionati e famiglie”.

 

 

Per il leader Cisl è stato importante aver conquistato l’incremento dell’indicizzazione delle pensioni per gli assegni da 4 a 5 volte il trattamento minimo, operazione che garantisce un adeguamento di circa 150 euro al mese per le pensioni con redditi medi. Altro segnale incoraggiante, anche se ancora da rafforzare, l’innalzamento del terzo punto di taglio del cuneo fiscale da 20 a 25 mila euro, che mobilita da solo quasi 600 milioni di euro, a cui si aggiunge il potenziamento dell’esonero contributivo per le assunzioni e la stabilizzazioni di giovani, donne e percettori di reddito d cittadinanza, che passa da 6 a 8mila euro. “Nell’iter di approvazione della legge di bilancio - sottolinea Sbarra - abbiamo ottenuto anche il potenziamento dell’assegno unico e la ridefinizione dei criteri per il congedo parentale con ulteriori 30 giorni indennizzati all’80%, che finalmente si rivolge sia alle mamme che ai papà. Positiva è la marcia indietro su Pos e tracciamento, con soluzioni alternative per sostenere i costi delle commissioni affrontati dagli esercenti”.

 

 

“Ultimi ma non meno importanti sono l’aumento delle pensioni minime e l’emendamento - osserva ancora Sbarra - che orienta al Sud più di un miliardo di euro per crediti d’imposta, fiscalità di sviluppo e ZES. Provvedimenti che si aggiungono al pacchetto di misure di emergenza attivato in prima scrittura: dall’innalzamento della soglia ISEE per gli sconti in bolletta allo sforzo fatto per abbassare l’IVA sui prezzi dei beni essenziali; dalla detassazione degli accordi di produttività all’incremento del prelievo sugli extraprofitti, fino al superamento dello scalone Fornero per il 2023. “Un percorso di riforme va tracciato insieme, individuando obiettivi inderogabili e condivisi verso un’Alleanza della Responsabilità che rigeneri il nostro modello di sviluppo. Su questo sfidiamo oggi il Governo, incalziamo le associazioni datoriali e tutti gli interlocutori”, il messaggio finale di Sbarra.

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