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Manovra di bilancio 2023, inizia l'iter blindato al Senato

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Rush finale per la Legge di bilancio a Palazzo Madama, dove dovrà essere approvato entro il 31 dicembre. Il testo passato alla Camera la vigilia di Natale, è stato trasmesso al Senato che dovrà dare l'ok definitivo entro la fine dell’anno così da evitare l’esercizio provvisorio. Il calendario prevede la convocazione dell'Assemblea domani pomeriggio. Per velocizzare l'iter, anche Palazzo Madama approverà la manovra con la fiducia. L'ipotesi è che il 29 possa essere già stata licenziata. I ritardi e le tempistiche strettissime imposte dalla maggioranza di governo sono state oggetto di critica da parte delle opposizioni.

La manovra licenziata dalla Camera ammonta a circa 35 miliardi di euro, di cui 21 miliardi destinati a combattere la crisi energetica: tagliare gli oneri impropri delle bollette, garantire il bonus sociale con Isee fino a 15mila euro) e per aiutare le imprese. Contestualmente, la tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche sarà applicata con un'aliquota al 50% sul reddito 2022 che eccede per almeno il 10% la media del 2018-21.

Tra le altre misure, sono molte quelle su cui si è accesso lo scontro tra le forze politiche. Saltata la norma che prevedeva la possibilità per i commercianti di rifiutare i pagamenti digitali sotto la soglia di 60 euro senza incorrere in sanzioni, viene invece confermata la stretta sul Reddito di cittadinanza: nel 2023, a chi è considerato "occupabile" il reddito di cittadinanza verrà corrisposto per sette mensilità (non otto, come previsto in una prima versione della manovra) e verrà revocato alla prima offerta di lavoro, anche se non "congrua" (cioè non corrispondente alle esperienze e competenze maturate dal percettore). Vengono prorogati al 31 dicembre 2022 il termine per presentare la Cilas per usufruire del Superbonus nella misura piena del 110%, e fino al 31 marzo 2023 il regime di smart working per i lavoratori fragili, sia nel settore pubblico che in quello privato.

Per quanto riguarda le pensioni, salgono a 600 euro quelle minime ma soltanto per gli over 75, mentre l’indicizzazione degli assegni viene fissata all’85% per quelle che superano di 4-5 volte il minimo. Con Opzione Donna le lavoratrici potranno andare in pensione anticipatamente a 60 anni soltanto nel caso in cui si tratti di caregiver, invalide almeno al 74% oppure licenziate o dipendenti di aziende con tavolo di crisi aperto. Torna in vigore la norma che prevedeva la possibilità di rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al tasso fisso, ma solo fino a un importo di 200 mila euro, con Isee non superiore a 35mila euro.

Cambia anche l'App18, il bonus di 500 euro destinato ai maggiorenni per gli acquisti culturali: dopo giorni di polemiche - rispetto a un emendamento della maggioranza che ne prevedeva la cancellazione - viene rimodulato e sostituito da due nuovi strumenti: la Carta della Cultura Giovani, assegnata se si appartiene a un nucleo con Isee fino a 35mila euro, e la Carta del Merito a chi si è diplomato con 100. Valgono 500 euro ciascuna e sono cumulabili. Al centro dello scontro politico anche la rateizzazione concessa alle federazioni sportive e alle società professionistiche, per pagare in 60 rate con la maggiorazione del 3% i versamenti sospesi per il Covid, e le norme sulla caccia agli animali selvatici nelle aeree urbane - in particolare i cinghiali - che potranno anche mangiati dopo le analisi igienico-sanitarie.

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