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Chi ha diritto ad avere il Reddito di cittadinanza e quanto tempo durerà: Manovra anti furbi

Dario Martini
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«Incrocio le dita, confido nel Parlamento, ma penso che la missione sia compiuta». Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, vede il traguardo all'orizzonte, con il rischio dell'esercizio provvisorio ormai scongiurato, anche se «ogni 2-3 mesi dovremo aggiustare il tiro, perché è questo che richiede la situazione». Terminata l'approvazione degli emendamenti, la manovra approda questa mattina alle 8 nell'aula di Montecitorio. Domani è atteso il voto di fiducia. La legge di bilancio ammonta a 35 miliardi, di cui 21 sono destinati ad affrontare il caro bollette.

È comunque una manovra prettamente politica, che muove in una direzione: mettere in campo alcune misure decisamente di centrodestra senza andare allo scontro con la Ue. Proprio per non creare attriti con Bruxelles, è confermata la soppressione della norma sul Pos, con l'approvazione di un emendamento che cancella la modifica introdotta nella stessa legge di bilancio con cui si introduceva un tetto di 60 euro entro cui i commercianti avrebbero potuto rifiutare transazioni digitali senza incorrere in sanzioni.

Tornano quindi le multe per gli esercenti che rifiutano di accettare pagamenti con carte e bancomat. Ma viene istituito un tavolo tra banche e imprese per «valutare soluzioni per mitigare l'incidenza dei costi delle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro». Se non si dovesse raggiungere un accordo, sarà dovuto «da parte dei prestatori di servizi di pagamento, per l'anno 2023, un contributo straordinario pari al 50% degli utili derivanti dalle commissioni per le transazioni» sotto i 30 euro.

Tra le misure politiche contenute in manovra, oltre la conferma della flat tax per le partite Iva fino a 85mila euro e il tetto al contante che sale a cinquemila euro, c'è la stretta sul reddito di cittadinanza.

Il sussidio voluto dal M5S resterà in vigore solo sette mesi, e non otto come inizialmente ipotizzato. Sono state introdotte anche tre ulteriori novità. Chi rifiuta la prima offerta di lavoro perderà subito l'assegno. Un emendamento firmato da Maurizio Lupi (Noi Moderati), infatti, ha soppresso la parola «congrua», quel criterio in base a cui si valutava «la coerenza tra l'offerta di lavoro e le esperienze e competenze maturate» e che teneva in considerazione «la distanza del luogo di lavoro dal domicilio (entro 80 km) e i tempi di trasferimento».

Anche se potrebbe esserci un errore. A notarlo è stato il giuslavorista Michele Tiraboschi, secondo il quale la parola «congrua» riferita all'offerta di lavoro, eliminata in un articolo della legge che disciplina il reddito di cittadinanza, resta presente in un altro comma. Quindi l'effetto sarebbe nullo. Ma Lupi, sentito da "Il Fatto quotidiano", ridimensiona l'incidente: «Non c'è problema perché la volontà politica è chiara».

Sempre in tema Rdc, un altro emendamento, a prima firma Rossano Sasso (Lega), vincola l'erogazione per chi ha meno di trent' anni al completamento della scuola dell'obbligo, ovvero fino a 16 anni d'età. Chi non è in regola dovrà iscriversi a corsi formativi. Infine, la quota prevista per l'alloggio, in caso di abitazione in affitto, sarà erogata direttamente al locatore. A gennaio dovrebbe arrivare anche un decreto sulle condizioni per gestire le «politiche attive», come annuncia la ministra del Lavoro, Marina Calderone. Su tutte le furie il leader del M5S Giuseppe Conte: «È follia».

Entra in manovra anche la novità sui mutui. Potranno essere rinegoziati, passando dal tasso variabile a quello fisso. La misura riguarda coloro che hanno un Isee fino a 35mila euro e devono rinegoziare un finanziamento che non superi i 200mila. Sale invece all'85% la rivalutazione degli assegni pensionistici tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.000-2.500 euro). L'indicizzazione passa al 53% perle pensioni tra 5 a 6 volte il minimo, al 47% tra 6 e 8 volte, al 37% da 8 a 10 volte e al 32% oltre 10 volte il minimo (oltre 5.000 euro).

Tra le altre novità c'è lo smart working, che viene prorogato fino al 31 marzo 2023, ma solo per i lavoratori fragili, sia pubblici che privati. Un altro emendamento, di Verdi e Sinistra, estende anche ai papà l'aumento dal 30 all'80% dell'indennità di un mese per assenza dal lavoro. Infine, lo stralcio delle cartelle sotto i mille euro non varrà per le multe e i tributi locali. A parte gli interessi, che saranno comunque cancellati, saranno gli enti locali a decidere se procedere o meno alla cancellazione o meno dell'imposta dovuta.

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