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Elezioni regionali nel Lazio, i sondaggi premiano la scelta del centrodestra

Pietro De Leo
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Il percorso finale verso l'individuazione del candidato del centrodestra perla presidenza della Regione Lazio porta, salvo sorprese, al nome di Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa italiana. E dunque, da qui partirà la campagna elettorale per il centrodestra, che vede come competitor principale il candidato di Pd-Terzo Polo Alessio D'Amato, assessore uscente alla Sanità.

Al netto delle evoluzioni possibili (manca, per esempio, il nome del Movimento 5 Stelle) Il Tempo ha chiesto ad alcuni sondaggisti qual è la fotografia del potenziale di consenso allo stato attuale delle cose. Carlo Buttaroni, di Teché, spiega: «Alessio D'Amato è un buon candidato per il centrosinistra. I giudizi sono positivi nel modo in cui, da assessore alla Sanità, ha affrontato la pandemia». E però «sull'altro piatto della bilancia c'è un centrodestra fortissimo, ancora in piena luna di miele sul governo nazionale». In questo quadro, Rocca è «sicuramente una figura di alto spessore. Magari non è conosciuto a livelli di D'Amato, ma è una personalità che, dal punto di vista della comunicazione, sa porsi e creare empatia con l'opinione pubblica. Dunque, ci troviamo di fronte a due candidati di livello. Al momento i favori dei pronostici sono per il centrodestra, ma la partita non è chiusa».

Chiediamo un parere sui 5 Stelle: «Non si sa nemmeno chi sia il candidato, devono ancora compiere un pezzo di strada. La loro corsa solitaria, più che avvantaggiarli, porta danni a D'Amato. Sicuramente un'alleanza gli avrebbe dato delle chances in più».

Federico Benini, di Winpoll, osserva: «Il centrodestra parte in vantaggio perché unito vince un po' ovunque. Rocca, anche per il ruolo che ha, una funzione che dà un senso di universalità, pur non essendo ancora molto conosciuto, sarebbe in una situazione di vantaggio». E il centrosinistra? «D'Amato - spiega Benini - suscita un buon livello di fiducia, ma parte indietro. Bisogna capire quanto riuscirà a recuperare». Sul margine di partenza, Benini osserva: «Il centrodestra parte con una decina di punti di vantaggio. D'Amato potrebbe recuperarne 4-5».

Domandiamo poi quale può essere l'effetto della corsa solitaria del Movimento 5 Stelle: «Se presentano un candidato sconosciuto, o con poco appeal, potrebbero disperdere i loro voti. A quel punto entrerebbe in campo Rocca, che per l'assenza di una connotazione politica potrebbe esercitare un certo appeal in quel mondo».

La bilancia pende per il centrodestra anche per Antonio Noto (nella foto), di Noto Sondaggi. «Al netto dei candidati, il centrodestra ha un potenziale elettorale che supera il 40%. La candidatura di D'Amato, invece, potrebbe far fatica a superare il 30%». Andando più sullo specifico, «se sarà Rocca il candidato, bisognerà capire come costruirà la propria strategia elettorale, perché adesso comincerà la campagna vera e propria». Ma i pentastellati, chiediamo, perdono o guadagnano ad andare da soli in un'elezione così? «Ci guadagnano sempre. Certo, però, che le elezioni regionali o comunali non sono in generale il loro punto di forza. Bisognerà capire che capacità di mobilitazione avranno». 

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