Caos a Bologna

Minacce degli anarchici a Meloni. Il premier avverte: "Non ci faremo intimidire"

"Meloni attenta al cranio". E' una delle minacce apparse sui muri di Bologna, dove migliaia di persone, tra cui anche gruppi di anarchici, hanno sfilato contro il decreto anti-rave. Oltre al premier, nel mirino dei manifestanti è finito anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

 

  

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore si è sfogato: "La città è stata attraversata da un rave con quasi diecimila persone, in piena città. Muri imbrattati, traffico in difficoltà e gravi disagi. Già da ieri sera il Comune e tutte le società di servizi sono all’opera per ripulire, scritte sui muri compresi. Di tutti questi danni abbiamo raccolto immagini e documentazione. Seguirà puntuale denuncia verso chi ha organizzato e sia stato individuato a compiere atti contro la città". Lepore, però, non ha espresso solidarietà al presidente del Consiglio, ma si è limitato a commentare: "È assurdo tutto questo. Un rave in piena città contro il famoso decreto “anti rave” e non è accaduto solo a Bologna. Il governo Meloni pensi seriamente alle conseguenze delle proprie scelte e agisca affinché tutto questo non si scarichi sulle nostre città e i cittadini".

 

Meloni, a sua volta, ha preso posizione su Facebook: "Leggo che a seguito di una manifestazione a Bologna contro il cosiddetto decreto anti-rave sarebbero apparse in città minacce nei confronti miei e delle forze dell'ordine. Come ho già detto più volte, questo governo rivendica le proprie scelte e non si lascerà intimidire da chi vorrebbe un'Italia sottomessa all'illegalità. Se questa è la modalità con cui certi personaggi hanno intenzione di contrastare la nostra azione in tema di sicurezza, significa che siamo sulla strada giusta".