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Manovra, rivendicazione di Meloni: “Abbiamo dato risposte alle esigenze dell'Italia”

Daniele Di Mario
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La legge di bilancio «garantisce la tenuta dei conti pubblici e risponde alle esigenze immediate» di famiglie e imprese. Giorgia Meloni torna a difendere la manovra economica. Il premier, intervenendo in videocollegamento all'evento «L'Italia delle Regioni», il primo Festival promosso dalle Regioni e dalle Province autonome che si svolge a Palazzo Lombardia a Milano, spiega che «pure se in carica da poco più di un mese questo governo ha messo in campo una legge di bilancio che garantisce la tenuta delle finanze pubbliche e al contempo offre risposte alle emergenze immediate, tutelando famiglie e imprese». Meloni fa il punto anche su Pnrr, sanità e autonomia. Sul primo punto il presidente del Consiglio spiega che «il Next Generation Eu ha rappresentato una prima risposta a livello europeo ma oggi è evidente a tutti che non è più sufficiente perché era un piano immaginato per contrastare le conseguenze della pandemia e non poteva tenere in considerazione l'impatto che la guerra in Ucraina avrebbe avuto sul nostro tessuto economico, produttivo e sociale. Bisogna fare di più oggi a livello europeo, partendo dal tema del caro energia». «Il Pnrr è un'eredità importante, però ovviamente è un'eredità importante se quelle opportunità non vanno perse», spiega Meloni annunciando che «il governo ha deciso di riattivare la cabina di regia sul Pnrr per monitorare lo stato di attuazione degli obiettivi, per individuare le soluzioni migliori a superare le criticità, in modo rapido, efficace e coeso, coinvolgendo tutti gli attori in campo per stabilire una collaborazione indispensabile per raggiungere i traguardi».

 

 

Il governo - aggiunge il premier - «sugli interventi previsti dal Pnrr» dovrà «valutare le priorità perché il costo delle materie prime mette a serio rischio la realizzazione di questi interventi». Riguardo alla sanità, Meloni assicura che «il potenziamento del Ssn rappresenta per me e per il governo un tema prioritario, a partire ovviamente dalla necessità di favorire una sanità più vicina ai territori e un utilizzo più corretto ed efficiente delle risorse del Fondo sanitario nazionale». «Infrastrutture, sicurezza, transizione ecologica, approvvigionamento energetico, innovazione digitale, politiche sociali e di welfare, sostegno a famiglia e natalità sono temi che incarnano sfide decisive per il futuro di questa nazione e che noi possiamo affrontare solamente se sappiamo mettere in campo le giuste sinergie tra Stato, Regioni, Province Autonome, enti locali - dice ancora Meloni - La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi ci hanno proiettato in un mondo che è completamente nuovo e in un contesto geopolitico ed economico nel quale a tutti i livelli noi non possiamo rinunciare alla coesione e all'unità, e dal mio punto di vista a una visione di lungo periodo, perché le criticità strutturali con le quali ci stiamo confrontando sono soprattutto figlie delle politiche poco lungimiranti del passato». «Sull'energia ad esempio- prosegue il premier - l'Ue e diversi Stati membri, compresa l'Italia, in passato hanno preferito aumentare via via il livello di dipendenza da altre nazioni invece di realizzare misure per l'indipendenza energetica. Oggi noi paghiamo quelle scelte e allora dobbiamo fare quel che possiamo per rimediare, almeno lavorando a soluzioni comuni e strutturali. Alla miopia del passato è bene non aggiungere anche l'egoismo del presente». Riguardo all'autonomia invece, l'obiettivo è «rafforzare la coesione e la solidarietà a livello nazionale», perché con le riforme al Titolo V sono aumentati i conflitti tra poteri dello Stato, «con tutto quello che comporta anche in termini di lungaggini ed efficienza». Per questo occorre «un confronto su competenze e funzioni chiari, da fare insieme e senza pregiudizi. Il governo vuole lavorare a un nuovo modello di collaborazione, a partire dal coordinamento tra politiche statali e regionali sfruttando tutte le opportunità offerte dalle risorse del Pnrr».

 

 

Meloni ribadisce che il governo crede fortemente nella collaborazione tra Stato ed enti locali e sull'autonomia differenziata assicura: «Il governo vuole favorirne l'attuazione in tempi rapidi, in un quadro più ampio di riforme fondamentali per rafforzare l'attuale assetto istituzionale dello Stato. L'obiettivo è una maggiore responsabilizzazione per tutti: Regioni, enti locali e Stato. L'autonomia differenziata non sarà mai un pretesto per lasciare indietro alcune parti del territorio italiano: noi lavoreremo per una sua attuazione virtuosa, vogliamo assicurare coesione e unità nazionale». «La maggiore autonomia che ciascuna Regione potrà è finalizzata a realizzare riforme per migliorare efficienza e qualità dei loro servizi, non a creare disparità tra i cittadini. L'auspicio del governo è che l'autonomia differenziata possa costituire per i territori una sfida, un giusto stimolo per colmare le diversità infrastrutturali, economici, sanitari e sociali che esistono», conclude Meloni.

 

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