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Opzione Donna, Roccella blinda la riforma: "Riconoscere il valore sociale della maternità"

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Le pensioni delle mamme, legge sull'aborto e violenza contro le donne. Sono questi i temi principali affrontati dalla ministra della Famiglia, della Natalità e delle Pari Opportunità, Eugenia Roccella, in un'intervista al quotidiano La Stampa. 

La ministra spiega la riforma di Opzione Donna, ovvero la possibilità per le donne che hanno uno o più figli di anticipare l'età di pensionamento. "Non mi sembra affatto una norma discriminatoria. Prima di tutto è un riconoscimento. Noi abbiamo parlato per tanto tempo di valore sociale della maternità. La maternità è diventata sempre di più un fatto esclusivamente privato. Le donne fanno un lavoro di cura, allevano i bambini, partoriscono. Fanno qualcosa che non è soltanto privato. Quando le femministe dicevano che il privato è politico non intendevano che i fatti propri dovevano essere pubblici, intendevano esattamente questo: che le cose che riguardano il lavoro domestico, la cura, sono cose che devono entrare nello spazio pubblico, devono avere valore. Anche la politica deve fare questo passaggio. È un modo per riconoscere il valore sociale della maternità. Le donne fanno un lavoro che non è solo privato ma è per tutti, mandano avanti l'umanità, ma non è socialmente gratificante". Nel senso che "se io dico 'sono una manager' ho uno status sociale, se dico 'sono una mamma' a nessuno importa niente. Quindi poter andare in pensione prima è innanzi tutto un riconoscimento del valore sociale della maternità" sottolinea la ministra. 

Per quanto riguarda la legge 194, la ministra ribadisce come sia "un provvedimento equilibrato che nessuno nella maggioranza ha mai detto di voler toccare. La norma che prevedere l'uscita anticipata dal lavoro per le donne che hanno avuto figli non è discriminatoria, ma un modo per riconoscere il valore sociale della maternità. E per combattere la violenza contro le donne è già stato aumentato con 10 milioni il fondo per i centri antiviolenza. Il governo, insomma, sostiene Eugenia Roccella, sta dimostrando sensibilità e ascolto nei confronti delle donne. E sul tema della violenza sulle donne annuncia la volontà di attuare un vasto programma. "Benché siamo al governo da pochissimo, nella finanziaria abbiamo già implementato il fondo per i centri antiviolenza e per le case rifugio di dieci milioni e abbiamo incrementato il fondo antitratta che necessitava di nuovi fondi anche per via delle rifugiate ucraine. E avviato l'iter per istituire la commissione sul femminicidio a livello bicamerale, rafforzandola. Faremo inoltre una grande campagna per la diffusione del numero verde 1522, che è il primo strumento con il quale si intercettano le donne, il primo aggancio che le donne possono avere per arrivare poi ai centri antiviolenza. Molte donne non ne conoscono l'esistenza" spiega. "Il problema è che il 1522 veniva diffuso solo intorno alla giornata contro la violenza, così come lo spot. Molte donne non lo conoscono affatto. Abbiamo fatto da subito un accordo con Poste italiane: nelle loro quindicimila sedi passeranno avvisi luminosi sui monitor, e soprattutto verrà esposta una locandina che abbiamo già predisposto. Non abbiamo fatto in tempo a distribuirla per il 25 ma sarà affissa tutto l'anno. Io penso che tutte le donne prima o poi passino almeno una volta in un ufficio postale. Cercheremo di rendere anche lo spot non occasionale ma continuativo, pubblicizzeremo meglio il numero anti violenza" conclude.
 

 

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