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Manovra, primo step di cinque anni. Meloni: è una scommessa sul futuro

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Una manovra “coraggiosa” e “coerente” con gli impegni assunti in campagna elettorale, “che non si limita a un lavoro ragionieristico”, ma che racconta una “visione”. All’indomani del via libera alla legge di bilancio in Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni si dice soddisfatta del lavoro svolto, che però considera come “un primo step” di un percorso che spera possa “durare cinque anni”. La presidente del Consiglio si presenta in conferenza stampa assieme al vicepremier Matteo Salvini, al titolare del Mef Giancarlo Giorgetti e al suo vice Maurizio Leo, alla ministra del Lavoro Marina Calderone, per illustrare la prima finanziaria del suo esecutivo da quasi 35 miliardi di euro, di cui 21 destinati a fronteggiare il caro-bollette. Per la premier si tratta di una manovra che “scommette sul futuro”, incentrata su due grandi priorità: “La crescita e la giustizia sociale, con particolare attenzione ai redditi più bassi e alla categorie più fragili”. L’approccio, sottolinea, è stato quello che si avrebbe nella stesura di un bilancio familiare: “Quando le risorse mancano non ti preoccupi di cosa è utile ai fini del consenso, ma di cosa è giusto fare. Si parte dalle cose utili e irrinunciabili, e ci si assume la responsabilità delle scelte”.

E così, evidenzia Meloni, la manovra “concede poco alle piccole questioni”. “Non ho visto egoismi – prosegue – ma la voglia di andare in una direzione precisa. Non ci sono bonus, particolari misure che riguardano questo o quel ministro in base ai piccoli interessi. Ci sono scelte politiche della quali ci assumiamo la piena responsabilità”. A un mese dal giuramento, rivendica la premier, “abbiamo aperto il varco su tutte le misure che dovevano caratterizzare la visione economica e le scelte politiche di questo governo”. Governo che nell'orizzonte della legislatura punta a “un taglio del cuneo fiscale del 5% almeno, due terzi lato lavoratore e un terzo lato azienda”. Ma che nel frattempo ha intenzione di mantenere gli impegni, in primis sul reddito di cittadinanza. “Avremmo avuto bisogno di più tempo per fare una riforma complessiva di questa materia, che faremo”, annuncia Meloni indicando comunque lo stop alla misura bandiera del M5s per gli ‘occupabili’ da fine 2023.

Dopo l’ok in Cdm la manovra è attesa dalle Camere. “Pensiamo e crediamo che possa essere migliorata nel suo iter parlamentare con le proposte che arriveranno da maggioranza e opposizione – spiega Meloni –. Speriamo in un atteggiamento serio e responsabile, come quello che abbiamo dimostrato noi”. E a proposito di atteggiamento, la premier torna anche sulla crisi diplomatica con la Francia sul fronte migranti innescata dal caso Ocean Viking: “Se mi ha insegnato ad avere un approccio meno propagandistico nei confronti dei partner dell’Italia? No perché credo di aver fatto il mio lavoro come sempre difendendo gli interessi di questa nazione”. “Non c’è stato niente di sbagliato sul piano diplomatico – rimarca –. Il tono è stato perfettamente istituzionale. Ciò non toglie che questo governo ha un mandato e intende portarlo avanti, e garantisco che per questo non arriveranno le piaghe d’Egitto in Italia”.

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