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Soumahoro scoppia a piangere. Lo sfogo dopo le accuse alla coop di famiglia

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Dario Martini
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Quando parte il video Aboubakar Soumahoro è già in lacrime. Con le dita incrociate, quasi a supplicare, si rivolge ai suoi non meglio identificati accusatori: «Mi dite cosa vi ho fatto? È da una vita che sto lottando per i diritti delle persone, da una vita. Vent' anni per strada a lottare per dare dignità alle persone. La mia vita è stata caratterizzata dalla lotta contro qualsiasi forma di sfruttamento. Voi mi volete morto».

Il video dura quattro minuti e dieci secondi. Il deputato dell'Alleanza Verdi Sinistra lo ha pubblicato sul suo profilo Facebook. Non entra nel merito delle accuse piovute addosso alla sua famiglia, dopo l'inchiesta aperta dalla procura di Latina per irregolarità nell'utilizzo di erogazioni pubbliche e per le denunce raccolte dalla Uiltucs sul presunto sfruttamento e mancato pagamento dei lavoratori delle cooperative sociali gestite dai familiari di Soumahoro.

Il parlamentare non è indagato e non è coinvolto in alcun modo nella gestione delle coop. Nessuno lo ha mai accusato di questo. Ma lui ritiene comunque che sia stata messa in moto una «montagna di fango» per impedirgli di portare avanti le sue battaglie. «Voi mi volete distruggere, ma avete paura delle mie idee- attacca - Pensate di seppellirmi ma non ci riuscirete. Sono giorni che non dormo. Ho lottato per le persone che voi avete abbandonato. Mia moglie è disoccupata, è iscritta all'Inps, non possiede allo stato attuale nessuna cooperatiSocietà A finire nella bufera la coop Karibu e il Consorzio Aid amministrati rispettivamente dalla suocera del deputato, Marie Terese Mukamitsindo, e dalla cognata Aline Mutesi. Nella Karibu ha lavorato anche la moglie Liliane Murekatete, Soumahoro dice che ora è disoccupata va. Perché non parlate con lei? Quando l'ho conosciuta lavorava già nell'ambito dell'accoglienza. Parlate con mia suocera, chiedete a lei che è proprietaria della sua cooperativa: sarò il primo a scioperare con i dipendenti e a lottare per i loro diritti». Soumahoro insiste ripetutamente sulla tesi del killeraggio mediatico: «Vado fiero del vostro odio, perché volevate il negro di cortile, ma io non lo sono mai stato». E ancora: «Voi mi volete morto, ma non riuscirete a uccidere le mie idee». L'inchiesta sulla cooperativa Karibu che fa capo alla suocera è ancora in fase embrionale, il fascicolo infatti sarebbe in fase d'indagine. Nei giorni scorsi il deputato ha lanciato un avvertimento a chi riporta queste notizie: «A chi sta usando i miei affetti per colpirmi dico solo: ci vedremo in tribunale. Non ci fermeranno».

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