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Decreto rave, Nordio apre a modifiche ma il "diritto di manifestare non c'entra"

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Il decreto contenete le misure contro i rave party può essere perfezionato, ma gonnella stesura attuale non contiene nessuna repressione del dissenso. "La norma è stata creata perché l’attuale articolo 633 del codice penale era stato scritto quasi cento anni fa per tutelare i proprietari di beni immobili da invasioni di mandrie di bestiame -  dichiara il ministro della Giustizia Carlo Nordio in una intervista a La Repubblica - Oggi si tratta di tutelare l’incolumità e la salute quando alcuni eventi espongono questi beni a pericoli gravi. Naturalmente la norma può essere modificata e perfezionata. Quanto alle intercettazioni essa non le impone affatto, semmai le lascia alla valutazione del magistrato. Tuttavia sull’intero sistema delle intercettazioni agiremo in modo più organico e sistematico".

 

Nordio in merito al decreto anti-rave, specifica che "il diritto di manifestare non c’entra nulla", con la norma "abbiamo inteso dare un segnale di ferma e severa legalità. Prossimamente daremo quelli di tutela dei diritti dei cittadini per quanto riguarda la loro libertà, onore e riservatezza in tutte le fasi del procedimento penale".  "Come fa a sottoscrivere 15 righe che negano il diritto di manifestare garantito dalla Costituzione?", chiede l'intervistatore. Nordio replica: "Mi scusi, ma il diritto di manifestare non c'entra nulla. Qui si parla di invasione arbitraria di terreni ed edifici altrui, per di più con pericoli imminenti. La norma può esser perfezionata, ma a nessuno piacerebbe che così tante persone entrassero senza permesso in casa mettendo a rischio salute e incolumità propria e altrui (...). Con questa norma abbiamo inteso dare un segnale di ferma e severa legalità".

 

Nordio parla anche della norma sui migranti rivendica la misura proposta dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sulla richiesta d'asilo per i migranti da rivolgere al Paese cui appartiene la nave che li ha salvati. "La mia idea, che manifesto da anni, è molto semplice. È conforme al diritto internazionale e agli accordi di Dublino: se una nave salva, com'è suo dovere, dei naufraghi in acque internazionali, lo Stato di primo accesso è quello di bandiera della nave. Se la nave è tedesca, è come se i migranti fossero sbarcati ad Amburgo. Il comandante ha il dovere di registrarli, e poi portarli, per l'assistenza nel più vicino porto sicuro. Ma poi devono andare in Germania".

 

Tutto "è conforme al diritto internazionale e agli accordi di Dublino: se una nave salva, com’è suo dovere, dei naufraghi in acque internazionali, lo Stato di primo accesso è quello di bandiera della nave".  Poi Nordio sottolinea: "riuscirò a riformare il codice penale firmato da Mussolini in senso liberale con la pena proporzionata al crimine secondo la Costituzione". Sul rinvio della riforma Cartabia, precisa che "la mancanza di risorse avrebbe prodotto una paralisi del sistema giudiziario, le istanze dei Procuratori generali erano fondate. Il rinvio consentirà di attuare la riforma rispettando i tempi, senza soffocare le Procure". 

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