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Guido Crosetto, pronti nuovi aiuti per la guerra in Ucraina: "La pace non è gratis"

Giada Oricchio
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Sì all’invio di altre armi all’Ucraina ed è subito scontro tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e il presidente del M5s Giuseppe Conte. Nel giorno delle manifestazioni per la pace e a sostegno dell’Ucraina, invasa il 24 febbraio scorso dalla Russia, Crosetto ha rilasciato un’intervista al quotidiano “Avvenire”. Ha elogiato “lo sguardo limpido” dei manifestanti il cui mondo di pace “va capito e rispettato… direi ammirato” e al tempo stesso ha sottolineato che il ministero della Difesa si pone lo stesso obiettivo sebbene con altri mezzi e con un altro linguaggio perché la “pace non si conquista con la bacchetta magica ma con un percorso tortuoso fatto di contraddizioni e compromessi”.

Poi il monito: “Guai però se qualcuno provasse a utilizzare quella piazza pulita per sferrare un attacco politico” ha dichiarato Crosetto puntando il dito contro Conte: “Ci sarà l’intollerabile mancanza di limpidezza di troppi uomini politici. Uomini che hanno votato con consapevolezza e responsabilità in Parlamento cinque decreti per cinque spedizioni di armi all’Ucraina. E che ora gridano “basta armi”. Ecco, questo è drammaticamente triste. (…). Conte ha votato quei cinque decreti e ora dice no a “scellerate corse al riarmo”. Questa squallida propaganda politica su un tema così decisivo mi provoca solo tanta rabbia e tanta tristezza”.

Il titolare della Difesa ha confermato che entro novembre arriverà un nuovo via libera ad altri aiuti militari a Kiev: “Non possiamo perdere i contatti con i nostri alleati internazionali, l’UE e la Nato. Se devo fare una previsione sincera dico che, se non cambierà la situazione in Ucraina, ci sarà (un sesto pacchetto, nda). E sarà giusto e dovuto, come lo sono stati gli altri cinque”.

L’ex presidente dell’AIAD ha fatto sfoggio di realpolitik: “La pace non è mai gratis, è un’illusione pensarlo. Dobbiamo cercare di mettere regole anche alle cose più brutte. Cosa vuol dire? I civili non vanno coinvolti, non si bombardano le centrali elettriche, gli acquedotti, le scuole, gli ospedali. Non si bloccano le navi che portano grano. Si dice con chiarezza mai armi nucleari e armi chimiche”. Il ministro ha ribadito che in questo momento così drammatico il dovere dell’Italia è aiutare gli amici in difficoltà senza mai smettere di cercare il dialogo: “Dovremo camminare su un crinale stretto in bilico tra pace e guerra”.

Parole che hanno mandato su tutte le furie Giuseppe Conte. Il presidente del M5s ha annunciato il no a invii di armi in Ucraina: “Kiev è stata armata di tutto punto, il governo non si azzardi a nuove forniture senza l’ok del Parlamento, siamo stanchi della strategia dell’escalation militare”.

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