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Meloni, la mamma Anna, Ginevra: come è cambiata la vita privata di Giorgia da presidente

La prima volta che la figlia l'ha chiamata "presidente" e il messaggio dolcissimo della madre

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Cosa significa diventare presidente del Consiglio per la vita privata di una persona? Come lo si comunica ai propri cari? Cosa cambia concretamente? Sono alcune delle risposte che Giorgia Meloni prova a dare nell'intervista concessa a Bruno Vespa per il libro «La grande tempesta. Mussolini, la guerra civile. Putin, il ricatto energetico. La Nazione di Giorgia Meloni», da oggi in libreria.

Negli stralci pubblicati dal Corriere della sera si affrontano proprio questi aspetti. Giorgia Meloni racconta a Vespa di essere . E commossa il pomeriggio del giorno del primo Consiglio dei ministri "quando, andando con la madre Anna alla Festa dei Nonni alla scuola frequentata dalla figlia Ginevra, pur entrata di soppiatto per guadagnare l'ultima fila è stata accolta da un grande applauso che ha lasciato di stucco il sacerdote che, intento a parlare, non aveva visto entrare la famigliola presidenziale. E mamma Anna?, chiedo alla Meloni. «Non è mai stata una donna cerimoniosa» mi dice «ma mi ha mandato un messaggio strappalacrime: credevo di non aver fatto niente nella vita e invece».

E poi ci sono i rapporti con la sorella Arianna che "Piange sempre. Le devo molto. Mi è stata sempre vicina". E la nuova quotidianeità da affrontare con la figlia Ginevra: "Una sera è venuta e, per la prima volta, mi ha chiamato presidente. 'Presidente, ho un regalo per te'. E mi ha offerto dei cioccolatini. 'Adesso che fai, com'è il tuo lavoro?' 'Ginevra, ricordi il capofila della classe? Be', io adesso sono il capofila di una fila lunghissima' ". Riesce ad accompagnarla a scuola? «Sempre e, dopo una dura battaglia, sulla mia storica Mini. A scuola preferisco non andare con l'auto di servizio. Vado in tuta perché, quando è possibile, torno ad allenarmi».

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