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Rave party Modena, “sorpresi e preoccupati”. L'assurda difesa della sinistra dell'illegalità

Christian Campigli
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Una vicenda grottesca. Ma esemplificativa. Che pone interrogativi profondi su cosa sia, oggi, la sinistra italiana e su quale sia la vera modalità di opposizione al governo Meloni che il Partito Democratico vuole tenere. Perché, anche a volersi sforzare, riesce davvero complicato comprendere le parole della senatrice Vincenza Rando e dell'onorevole Stefano Vaccari. “L'ordine del Ministro Piantedosi di sgomberare il rave party illegale in corso a Modena ci sorprende e ci preoccupa. Sorpresa perché garantire la sicurezza e rispettare la legalità è un compito delle forze dell'ordine che molto probabilmente davanti ad oltre tremila giovani hanno optato per un'attività dissuasiva e non un'azione di forza, ci preoccupa visto il precedente di come è stato gestito l'ordine pubblico nei confronti degli studenti de La Sapienza pochi giorni fa”.

 

 

Un ragionamento davvero complicato, quello portato avanti dai due esponenti politici. Perché se, come scrivono, si tratta di un raduno illegale, è compito del Ministro degli Interni riportare la situazione entro il perimetro della legalità. E non aspettare ore, giorni di trattative (ponendo, implicitamente, sullo stesso piano quei ragazzi che stavano commettendo un reato e lo Stato) come capitato all'ex Ministro Luciana Lamorgese, questa estate, durante il rave di Mezzano, piccolo centro nel viterbese.

 

 

Discorso analogo per la vicenda dell'Università La Sapienza. Se un gruppo di studenti organizza un incontro, regolarmente autorizzato, con un giornalista e un esponente politico, non è assolutamente accettabile che una seconda fazione voglia impedire, con la forza, quella conferenza. E se la polizia, a loro volta, reagisce a quell'azione squadrista, nessuna persona dotata di un minimo di buon senso deve sorprendersi. La verità è che la sinistra aveva bollato Matteo Piantedosi come un debole, un Ministro non in grado di portare avanti il lavoro iniziato nel 2018 da Matteo Salvini. I fatti, come spesso sta capitando nell'ultimo anno, stanno inesorabilmente dando torto ai progressisti.

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