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Covid, il ministro Orazio Schillaci: siamo pronti contro le nuove varianti

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Il ministro della Salute Orazio Schillaci lancia la sua guerra al Covid. Ma sarà una guerra fatta di misura e equilibrio che eviterà eccessi e storture. Prorogato l'obbligo di mascherine all'interno degli ospedali ma previsto anche il reintegro in organico dei medici no-vax. E la certezza che, in presenza di nuove varianti, il governo sarà pronto a intervenire. «Se arriveranno nuove varianti, saremo pronti a intervenire - conferma Schillaci - Laddove ci fossero, da un giorno all’altro, variazioni importanti saremo i primi a comunicarlo». Lo ha detto il ministro della Salute nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri sulla diffusione del bollettino Covid. «I dati sono raccolti tutti i giorni ma avere una stima settimanale dà un quadro diverso. I dati non sono secretati e sono a disposizione delle autorità competenti». 

Le mascherine, invece, resteranno obbligatorie in tutte le strutture sanitarie e Rsa. «Ho firmato un’ordinanza che proroga l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie in relazione non solamente allo scenario di Covid-19 ma anche al fatto che ci stiamo approssimando alla stagione influenzale. Mai abbiamo pensato di non andare in questa direzione, è una scelta condivisa con il primo ministro, non c’è alcun ripensamento». «Un altro aspetto è quello dell’isolamento di 5 giorni» per i positivi al Covid. «Ci stiamo lavorando, oggi abbiamo avuto le prime riunioni scientifiche con gli esperti dell’Istituto superiore di sanità e dell’Irccs Spallanzani e anche con Aifa», l’Agenzia italiana del farmaco. «Per questo vedremo qual è l’evoluzione del quadro epidemiologico e ribadisco: ogni decisione verrà presa sempre e solo nell’interesse dei pazienti».

 

 

 

 

Elemento fondamentale sarà la fine dell'obbligo vaccinale per i medici degli ospedali, il cui reintegro è stato anticipato al 1° novembre. «Cade l’obbligo della vaccinazione per il personale sanitario perché il quadro epidemiologico è mutato rispetto a quando il provvedimento è stato preso - ha detto Schillaci - Oggi l’impatto sugli ospedali è limitato, diminuisce l’incidenza dei casi e c'è anche una stabilizzazione delle terapie intensive occupate. Ciò che, invece, resta è la grave carenza di personale che deriva da una programmazione sbagliata negli ultimi dieci anni con il ricorso sempre più frequente di medici extracomunitari o dei cosiddetti medici "a gettone" che percepiscono emolumenti pari da 2 a 5 volte quelli percepiti dai medici che operano nel Ssn». Lo dice durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi il ministro della Salute Orazio Schillaci, riferendosi al reintegro in servizio dei medici e degli operatori sanitari no vax sospesi (circa 3.700, pari allo 0,7% secondo gli ultimi dati). «Crediamo fortemente che rimettere a lavorare nelle nostre strutture questi operatori sanitari serve a contrastare la carenza che si registra sul territorio - spiega il ministro - questo è importante per garantire il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione. Ne approfitto anche per ribadire l’importanza dei vaccini per contrastare il Covid-19 - conclude - e per ringraziare i medici e tutti gli operatori sanitari che in questi anni si sono prodigati contro la pandemia pagando anche un contributo di vittime».

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