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Giorgia Meloni, parla Silvano Moffa: vi svelo gli esordi della premier

Pietro De Leo
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«Eravamo alla vigilia del 2000». Racconta nella letizia dei ricordi Silvano Moffa. Nome storico della destra, tra i protagonisti della fase di An di cui fu parlamentare e soprattutto uomo che espugnò la Provincia di Roma, quando ancora era un ente a elezione diretta. In quell'occasione, con la sua presidenza della Giunta, in consiglio provinciale entrò Giorgia Meloni.

Facciamo un po' di amarcord, onorevole Moffa?
«13 dicembre 1998. La destra vince a Palazzo Valentini e c'era una giovanissima consigliera, la più giovane di tutti Giorgia Meloni. Peraltro, a quei tempi sperimentammo la formula delle primarie, quindi anche lei conquistò la sua candidatura vincendole».

 

Cosa ricorda della Giorgia Meloni «esordiente»?
«Profonda attitudine allo studio, all'approfondimento. Era costantemente presente sia in aula che in commissione, ed era molto concentrata su tutto ciò che riguardava le politiche giovanili. Non trascurava, poi, la militanza autentica, tra il suo quartiere e la storica sezione di Colle Oppio. Insomma, una ragazza che dimostrava grande dedizione e abnegazione, e un profondo senso di responsabilità. Poi allora le Province avevano ben altro peso rispetto a quello attuale».

Ha qualche aneddoto in particolare?
«Poteva capitare che in consiglio provinciale trattassimo anche di qualche specifico tema internazionale, che magari avesse a una particolare rilevanza culturale o sul piano dei diritti. Allora ci occupammo del popolo dello Sahrawi e dei contrasti con il Marocco. A Giorgia Meloni affidai la guida di una delegazione che si recò su quella terra. E quando tornò lavorammo a una conferenza, che poi effettivamente si tenne, per far incontrare i rappresentanti delle due parti. Era davvero una cosa inedita per una giovane della sua età».

 

Ora, alla guida del governo per la leader Fdi si apre un momento non facile. C'è un contesto socio economico molto complicato, e la coalizione non sempre va d'amore e d'accordo. Cosa prevede?
«Conosco il suo essere animata da una profonda sensibilità sociale, e l'attenzione verso i più deboli. Quanto agli alleati, è molto maturata. Sa quello che vuole ed è molto determinata, ma nel contempo ha anche una profonda perspicacia politica e sa trovare i P.D.L. punti di equilibrio»

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