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Audio Berlusconi, ad Agorà il giallo degli applausi. Sorgi: "È la claque", ma Cattaneo spiazza tutti

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Tra gli effetti collaterali degli audio di Silvio Berlusconi diffusi dall'agenzia LaPresse c'è quello che riguarda gli applausi di chi ascoltava il presidente di Forza Italia in quel momento. Il Cav si lascia andare a commenti sulla guerra in Ucraina e su Volodymyr Zelensky, una ricostruzione che ha provocato un terremoto politico con Giorgia Meloni costretta a dare l'aut aut: nel governo solo chi è atlantista. Nella puntata di Agorà, su Rai3, di giovedì 20 ottobre l'editorialista de La Stampa Marcello Sorgi spiega che Berlusconi è seguito costantemente da una claque che a intervalli regolari, "a seconda di quanto dura il discorso", applaude a prescindere dal contenuto delle dichiarazioni.

 

Ma ora "vaglielo a spiegare alle cancellerie europei, Berlusconi dice sostanzialmente che la colpa della guerra è di Zelensky e i parlamentari applaudono". Pertanto l'ovazione che si sente non è necessariamente un segnale di condivisione alle parole del Cav, che esperto uomo di comunicazione "ha fatto un errore clamoroso" perché la vicenda mette in imbarazzo quanti in Europa lo stimavano perché atlantista, europeista e moderato. 

 

Nel frattempo vengono diffuse le ultime dichiarazioni del neopresidente dei deputati di FI, Alessandro Cattaneo: "Quel famoso applauso è frutto di un taglia e cuci. Non c'è stato nessun applauso a quelle frasi". Chi ha fatto uscire l'audio? "Non sappiamo ancora chi ha fatto uscire gli audio, da adesso lasceremo i cellulari all’ingresso. Ora approfondiremo per capire chi è stato, noi continuiamo a sostenere l’Ucraina come Forza Italia".

 

Poco dopo interviene la direttrice di LaPresse, Alessia Lautone, che respinge ogni ipotesi di manipolazione dell'audio e annuncia che pubblicherà il materiale integrale in possesso dell'agenzia per togliere ogni dubbio. 

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