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Senato strategico per il governo. E Fdi non si fida degli alleati

Arnaldo Magro
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Sulla Presidenza del Senato non si discute. «Col cavolo che la lasciamo agli altri». Dove gli altri sarebbero gli alleati di governo ed il cavolo non è riferito alla pianta. Fratelli d'Italia vuol tenere per sé la Presidenza dell'aula, quella che numericamente di più conterà. L'alleanza sinergica tra Lega e Forza Italia rischierebbe nei momenti cruciali di mandare sotto il governo. Un rischio che nessuno vuole correre in via della Scrofa.

 

«Dobbiamo avere le mani libere, per dettare noi l'agenda di governo. Senza farci condizionare». Durante il vertice di Arcore più volte pare sia stato ricordato che fu lo stesso Berlusconi Primo Ministro a tenere per sé la presidenza di Palazzo Madama. Creando così un precedente insindacabile. La partita per Calderoli sembra dunque più di facciata che non reale intensità, atta forse all'ottenimento di altro ancora. Lega e Forza Italia chiedono pari dignità e valorizzazione. A tale richiesta possibile dunque vengano insigniti anche di due vice premier.

 

L'ipotesi Giorgetti all'economia sembra restare valida sul tavolo delle trattative. Molto dipenderà dalle scelte che il ministro Daniele Franco intenderà compiere. «Almeno Giancarlo è laureato in Bocconi» il messaggio velenoso fatto trapelare dal centrodestra. Chiaro il riferimento all'ex ministro Gualtieri.

 

Piace più o meno a tutti il numero due della Lega. Da Mattarella a Draghi passando anche per quei poteri forti europei. Ancora poche chiacchiere e poi finalmente gli ultimi nodi verranno sciolti.

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