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Nuovo governo, Matteo Salvini: "Alla Lega il ministero Famiglia e Natalità"

Daniele Di Mario
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È sulla famiglia che Matteo Salvini gioca l’ultima partita politica. Il segretario della Lega, parlando a Saronno all’assemblea dei militanti del partito della provincia di Varese, annuncia: «Chiederò alcuni ministeri come quello per la Famiglia e la Natalità, perché bisogna tornare a mettere al mondo figli senza tanti problemi». Ma le priorità di via Bellerio sono anche altre. «L’autonomia dobbiamo portarla a casa il prima possibile», dice il leader leghista alla riunione a porte chiuse che rappresenta la prima tappa del tour di ascolto voluto da Salvini dopo le elezioni politiche.

All’incontro partecipano anche Giancarlo Giorgetti e il governatore lombardo Attilio Fontana. Il ministro Giorgetti difende l’esperienza con Draghi: «Abbiamo fatto bene a entrare nel governo, anche se magari ora Salvini mi smentirà. Se non fossimo entrati noi gli altri partiti ne avrebbero fatte passare di ogni». «Essere qua è un piacere e un dovere - dice Salvini - Io mi metto in discussione tutti i giorni. Fare il segretario è la cosa più enorme e più bella che Dio mi potesse concedere però non è facile. Ogni giorno devi capire se stai portando qualcosa di utile al movimento, ogni giorno devi sbagliare il meno possibile. Sei sotto i riflettori».

 

 

 

Quanto alla formazione del governo, fonti leghiste fanno trapelare che «non ci sono veti di alcun tipo su Salvini, il cui ottimo lavoro ai tempi del Viminale non è in discussione». Il capogruppo in Senato Massimiliano Romeo spiega che «quello dell’autonomia è uno dei temi fondamentali, uno dei ministeri che noi naturalmente vorremmo e gradiremmo è quello degli Affari regionali». La Lega - assicura - «sarà garanzia di stabilità in questo governo». Romeo spiega che il prossimo governo «più politico è, meglio è» perché «il voto è stato emblematico, il centrodestra ha vinto le elezioni e deve prendersi le responsabilità. Con gli alleati lavoreremo per il giusto equilibrio. A Meloni chiediamo che la Lega abbia la giusta rappresentatività, come naturalmente sarà». «Non è che andando a fare questo governo andrà tutto bene...- ammonisce Giorgetti - Dovremo mandare giù tante cose che non ci vanno, ma andiamo al governo perché pensiamo che, con adeguati pesi e contrappesi, stavolta magari riusciamo ad andare in buca, a fare l’autonomia, a farci rispettare dall’Ue. Dobbiamo avere fiducia». Giorgetti invita a far finire «contestualmente alla formazione del governo» la «singolar tenzone» sulla ricandidatura di Fontana a governatore della Lombardia: «A tutto c’è un limite».
 

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