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Vertice Salvini-Berlusconi: “Totale sintonia con Meloni”. Governo compatto

Daniele Di Mario
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Uniti per dare all'Italia un governo compatto, capace di affrontare le emergenze che preoccupano i cittadini. È l'ora di pranzo quando Matteo Salvini varca l'ingresso di Arcore per incontrare Silvio Berlusconi. Al termine del vertice, i due leader ribadiscono l'impegno e «la massima comunità d'intenti con Giorgia Meloni» in vista del futuro governo. L'incontro viene definito «cordiale» da una nota congiunta di Lega e Forza Italia. «Al centro del colloquio - viene spiegato - il fitto calendario di appuntamenti istituzionali previsto per le prossime settimane e le priorità che dovranno essere affrontate dal futuro governo. È necessario dare presto all'Italia un esecutivo compatto, di alto livello, capace di affrontare sfide complicate a partire proprio dall'emergenza originata dai prezzi record dell'energia». Per ribadire il concetto, nel pomeriggio Salvini posta su Twitter una foto in compagnia con il presidente di Fratelli d'Italia, di cui prende le difese dagli attacchi che Meloni ha ricevuto da Rula Jebreal. «Chi fa battaglia politica attaccando non l'avversario, ma mamma, papà, figli, mogli o mariti, è un piccolo uomo. O una piccola donna. Abbiamo vinto democraticamente le elezioni, fatevene una ragione», scrive il segretario leghista. Prima di essere ricevuto dal Cav, il leaer del Carroccio aveva assicurato: «Sento o vedo tutti i giorni gli amici Giorgia e Silvio: il clima è ottimo, abbiamo la determinazione necessaria per affrontare le emergenze del Paese a partire dal caro bollette. La sinistra e i suoi giornali si rassegnino: il centrodestra ha vinto le elezioni e in tempi velocissimi nascerà un esecutivo all'altezza delle aspettative degli elettori che porterà anni di buon governo. La Lega ha le idee chiare su cosa fare e sulla futura squadra, donne e uomini che daranno il massimo». «Non stiamo ancora discutendo di nomi e ruoli, ma saremo assolutamente veloci», aveva aggiunto Salvini parlando a Milano al Villaggio Coldiretti, non negando un particolare interesse per il ministero dell'Agricoltura: «È una priorità per la Lega. Con gli alleati la quadra la troveremo». Non tutto però fila liscio.

 

 

 

Con Berlusconi, Salvini parla anche del nodo Regione Lombardia, con Letizia Moratti decisa a candidarsi al posto del governatore uscente, il leghista Attilio Fontana. Gabriele Albertini spiega che Moratti avrebbe la capacità di allargare la coalizione al Terzo polo. La situazione è esplosiva. Moratti, vicepresidente della Lombardia, vuole il Pirellone, Fontana reagisce ponendo l'aut aut: «Se intende partecipare a un'altra avventura, lasci la giunta». Ad Arcore Salvini solleva la questione con Berlusconi e dai due leader arriva l'alt a Moratti. La Lega - spiega Salvini- non tollererà altre fughe in avanti o uscite inopportune, il candidato alle regionali è Fontana. Se Moratti vuole rimanere in giunta deve comportarsi in modo leale; se vuole prendere altre strade, Salvini è pronto a chiedere al governatore di ritirarle le deleghe. Il presidente di FI garantisce che FI «non tollererà iniziative che danneggino il presidente in carica e candidato in pectore» del centrodestra. Nel tardo pomeriggio Fontana e Moratti si vedono, ma senza esito. Moratti ribadisce la sua offerta ai leader del centrodestra di candidarsi a governatrice. Fontana risponde picche, parlando di «rapporto inquinato» e rimettendo la decisione sulla permanenza in giunta della sua vice a un vertice con i leader della coalizione. Sulla Lombardia saranno quindi Meloni, Salvini e Berlusconi a decidere dopo la formazione del governo, quando verrà presa una decisione anche sul Lazio.

 

 

Intanto, oggi a mezzogiorno Giorgia Meloni sarà a Milano al Villaggio Coldiretti: sarà la prima uscita pubblica dopo le elezioni politiche. Voci di FI riferiscono di un possibile incontro ad Arcore tra il presidente FdI e Berlusconi oggi pomeriggio o domattina. La giornata di Meloni nei suoi uffici di Montecitorio è scandita anche ieri da incontri con i collaboratori sulle priorità dell'agenda politica. Su tutte il caro bollette, anche alla luce del Consiglio straordinario dell'energia di Bruxelles. Un tema di «vitale importanza per l'Italia» e sul quale il presidente di FdI continua ad auspicare «compattezza di tutte le forze politiche». Contatti con il ministro della Transizione ecologica Cingolani, impegnato a Bruxelles, e con il presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola. È stata convocata per lunedì 10 ottobre alle 11, nell'aula dei gruppi parlamentari di Montecitorio, l'Assemblea degli eletti nelle liste di FdI di Camera e Senato. In serata, Meloni scrive su Fb: «La propaganda di demonizzazione contro di noi - perdurata nel corso di tutta la campagna elettorale - ha inasprito gli animi e diviso gli italiani. Lavoreremo per unirli, perché questo non è il tempo di polemiche strumentali o di divisioni, ma quello della responsabilità. Il nostro obiettivo al governo sarà quello di rappresentare e difendere gli interessi e i diritti di tutti i cittadini».

 

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