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Sondaggi, il Pd affonda sotto il 20 per cento. Masia: Meloni crescerà ancora

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Il Centrodestra vola inarrestabile nei sondaggi. Secondo l'ultimo sondaggio Emg Different, pubblicato da Libero,  l'alleanza di centrodestra si attesta al 47,5%, il centrosinistra al 27%, il Movimento Cinquestelle al 13%, Azione più Italia Viva all'8%. Una vera debacle per Enrico Letta. Fabrizio Masia, capo dell'istituto demoscopico e di consulenze politiche Emg Different, sarà "difficile che la situazione possa cambiare di molto nelle due settimane che ci separano da voto perché, anche se attualmente abbiamo un 41% di indecisi, alla fine tre quarti di questi non si recheranno alle urne. Credo che l'astensionismo sarà intorno al 33%, quindi i voti ancora contendibili sono solo l'8% del totale. Cambiamenti radicali li escludo, sono possibili invece piccole oscillazioni all'interno degli schieramenti" sottolinea.

Fratelli d'Italia si conferma il primo partito con il 24,5% e secondo Fabrizio Masia, a capo dell'istituto demoscopico, Giorgia Meloni continuerà a crescere in maniera marcata a ridosso del voto. Questo, spiega Masia, "sia come prosecuzione di una tendenza in atto sia perché la Meloni è la novità del panorama elettorale e, lo abbiamo già visto nel 2013, nel 2014, nel 2018 e nel 2019, l'effetto novità è quello che più paga". Inoltre, Meloni, beneficia degli assist involontari del rivale Letta, "perché la polarizzazione dello scontro rinforza lei, che da tempo ha un indice personale di gradimento alto, e indebolisce lui, che invece ispira meno" precisa il direttore di Emg Different sottolineando come la leader di Fratelli d'Italia  sia favorita anche dal fatto di essere donna, che rappresenta l'altra novità di queste elezioni politiche. Infine, secondo Masia, Meloni verrà premiata per il "pregio della coerenza, che tutti le riconoscono", e grazie "al fatto di incarnare in maniera credibile i valori conservatori". E per quanto riguarda l' accusa di flirtare ancora con il fascismo e di essere una minaccia per la democrazia, "fa presa solo sugli elettori più convinti della sinistra, quindi non sposta voti e non la danneggia" continua Masia. Secondo il sondaggio, la Lega di Matteo Salvini si attesta al 12% dei consensi. Secondo l'analisi di Masia, Salvini, "ha fatto un errore a impostare la campagna elettorale su temi valoriali, dovrebbe invece sui punti di forza della Lega come le cose fatte al governo e la concretezza. Per risalire quindi, la ricetta suggerita è picchiare duro sull'immigrazione, sulle pensioni e sulle tasse, che sono il cuore dell'offerta elettorale del Carroccio" consiglia il direttore di Emg Different. Forza Italia tiene all'8% forte del suo "zoccolo duro" di consensi e della credibilità raggiunta negli anni grazie alle promesse mantenute nella sua storia politica. Noi Moderati, invece, "ballano intorno alla soglia del 3% e, se non la raggiungessero, potrebbero regalare un paio di decine di seggi ai tre partiti maggiori del centrodestra" spiega Masia.

Il Pd è in calo e raggiunge il 19,5%, "giusto un punto sopra quello di Renzi, ed è forse il dato più sorprendente dell'intera rilevazione, anche perché nel 2018 M5S stava venti punti sopra rispetto a oggi". Enrico Letta ha fatto dei gravi errori secondo Masia: "Parole d'ordine generiche in un momento in cui i cittadini hanno bisogno di risposte concrete, attacco a testa bassa di un leader mediaticamente più forte, approccio distruttivo dell'avversario e poco propositivo a livello programmatico". Letta pagherebbe anche la scelta sbagliata di di imbarcare Fratoianni e i Verdi e la mossa di presentarsi come alfiere del draghismo "perdente rispetto alla medesima offerta proposta da Calenda e Renzi". Il Movimento 5 stelle invece, in perdita di circa 20 punti rispetto alle elezioni del 2018, è favorito dall'autoeclissi del fondatore Grillo. "Conte ha azzeccato l'argomento elettorale, ossia la conferma del reddito di cittadinanza e la promessa di estenderlo" sottolinea Masia. La strana coppia Renzi-Calenda è stimata all'8%, "ma non mi stupirei se arrivasse al 10" dice Masia spiegando che la causa è sempre "la tattica suicida di Letta, che dividendo in tre il fronte della sinistra ha di fatto sdoganato il voto inutile non solo per Azione e Italia Viva, ma anche per il Pd".

 

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