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I ministri ‘coperti' del centrodestra: lo stratagemma per evitare le infondate polemiche della sinistra

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Arnaldo Magro
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Lo chiedeva in diretta anche Veronica Gentili ad Antonio Tajani: «Me lo dice un solo nome, di un possibile ministro?». La domanda è più che lecita ma ovviamente, le bocche restano cucite nel centrodestra, vuoi per scaramanzia, vuoi anche e soprattutto, per evitare polemiche preventive e strumentali. Perché un nome, qualsiasi esso sia, verrebbe dapprima scandagliato e poi «bruciato» dal centrosinistra. Una strategia già messa in campo molteplici volte. Nessun nome sarebbe meritevole, secondo la compagine di Letta & Co.. Motivo per il quale i nomi spifferati ad oggi sui giornali, paiono essere più che altro interlocutori. Buttati lì, per vedere un po' l'effetto che fa. 

 

 

Bene fa il centrodestra dunque, a non rivelare la propria formazione in anticipo. Anche perché a dirla tutta, i nomi circolanti al momento, sono tutti già ministeriabili. Tutta gente dal curriculum assai pesante. Difficile da attaccare aprioristicamente l'ex magistrato trevigiano Carlo Nordio ad esempio, o l'ambasciatore Giulio Terzi di Sant' Agata, già ministro durante il Mario Monti. Pare essere questa, la volontà del centrodestra. Presentarsi agli italiani il 26 settembre, con una squadra di governo di altissimo profilo internazionale. Per sentirsi davvero immune, qualora servisse, da critiche sinistre ed infondate. 

 

 

La compilazione delle liste è cosa fatta ma rimane, per chi ha avuto modo di assistervi, una delle cose più funamboliche e surreali, mai pensate dal genere umano. Con personaggi stravaganti che vengono talvolta pescati all'ultimo secondo, senza spiegazione plausibile alcuna.

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