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Pensioni e Quota 41, parte il piano di Matteo Salvini con i sindacati: "Chiesto un confronto"

Christian Campigli
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Una campagna elettorale atipica, brevissima e portata avanti durante la più infuocata estate degli ultimi trent'anni. Un leader che vuol identificarsi non solo per gli slogan contro l'immigrazione clandestina e l'emergenza sicurezza. Un tema, quello economico e del lavoro, che sancirà, più di ogni altro, il successo o il fallimento del nuovo governo di centrodestra.

Matteo Salvini, ospite questa mattina a Rtl 102,5 chiede un confronto ai rappresentanti di operai ed impiegati, di fabbri e medici. "I primi messaggi di questa mattina li ho mandati al segretario della Cgil, della Cisl e della Uil per invitarli a trovarci, parlare di Quota 41 e confrontarci. Le polemiche sulle candidature le lascio ad altri".

L'intervista, come ricorda l'agenzia di stampa AdnKronos, si sposta poi sul tema del giorno, ovvero le candidature. "Noi non abbiamo vip, ma a Palermo candidiamo il presidente dell'Unione italiana ciechi, a Bari il presidente di Federanziani, a Napoli un docente universitario che si occupa di un ambientalismo non ideologico. Noi non abbiamo volti noti televisivi ma imprenditori, rappresentanti del mondo del volontariato che sapranno fare bene in Parlamento".

Una battaglia, quella in vista del 25 settembre, che vedrà coinvolti anche i vertici istituzionali leghisti. E a chi gli chiede delle polemiche per l'esclusione dei 'giorgettiani' dalle liste, il leader del Carroccio risponde: "Giorgetti è candidato nel collegio più blindato della Lombardia. Poi con il taglio del numero dei parlamentari tutti devono fare sacrifici".

Il leader del Carroccio apre sul reddito di cittadinanza. "Non voglio cancellarlo, ma va sicuramente modificato". Infine Salvini tocca il tema dei dibattiti tra leader politici in televisione. "A me piacerebbe che tutti si confrontassero con tutti. Spero che nelle tv pubbliche e private tutti abbiano modo di confrontarsi con tutti. Io con Letta mi confronterei domani mattina".

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