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Governo Draghi, che fine fanno ministri e sottosegretari dopo la crisi

Luca De Lellis
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L’avventura del governo tecnico di Mario Draghi è arrivata alla conclusione. E con questa, anche i ministri e i sottosegretari che ne hanno fatto parte dovranno trovare una via alternativa. C’è chi dovrà pensare ad una nuova occupazione, chi invece tornerà al suo vecchio lavoro e coloro che, infine, aspettano di conoscere il loro futuro nelle liste che si daranno battaglia il giorno delle elezioni. La sola che finora ha annunciato ufficialmente la sua candidatura è l’ex campionessa olimpica Valentina Vezzali. Come riportato da La Repubblica, l’attuale sottosegretario alla presidenza con delega allo Sport, sarà nelle file di Forza Italia, partito che dovrà ricostruirsi dopo l’addio di esponenti storici come Renato Brunetta, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini.

 

 

Elena Bonetti, ministra della Famiglia nell’esecutivo di “Supermario”, con ogni probabilità il 25 settembre figurerà nella scheda elettorale associata al simbolo di Italia Viva, partito comandato da Matteo Renzi. Destino diverso per il membro del Pd Vincenzo Amendola, sottosegretario alla presidenza con delega agli Affari Ue sta attendendo con ansia la composizione delle liste. Idem per quel che riguarda i sottosegretari al Mef (ministero dell’Economia e delle Finanze): Federico Freni, l'avvocato leghista che ha sostituito Claudio Durigon, dovrebbe essere candidato. Sembra invece molto tranquilla la dem Alessandra Sartore, fedelissima di Nicola Zingaretti, che è funzionaria di Stato in pensione e quindi non brama un posto in Parlamento, nonostante la candidatura resti un rebus ancora da risolvere. Appare certa invece la non volontà di candidarsi per Marina Sereni, che nei suoi progetti ha stabilito il ritorno in Umbria, pur continuando a collaborare con il Pd.

 

 

La maggior parte dei ministri tecnici voluti fortemente dall’ex Presidente della Bce tornerà all’occupazione precedente: Vittorio Colao, ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, volerà verso Londra. Stessa sorte per i docenti Maria Cristina Messa e Marta Cartabia. Solo il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani avrà bisogno di un nuovo lavoro, dato che il posto da lui lasciato (chief technology and innovation officer a Leonardo) è stato occupato da un’altra persona. Luciana Lamorgese, molto criticata per il suo operato al ministero degli Interni, e il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli rientreranno nell’equipe del Consiglio di Stato.

 

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