Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Caso Amara, Ermini interrogato. E Renzi torna all'attacco: "Conferma quello che ho scritto"

Christian Campigli
  • a
  • a
  • a

Una lotta senza quartiere. Che lo rilancerà come salvatore della patria. O lo distruggerà definitivamente. Relegandolo nell'oblio di chi ha avuto in mano i destini del Paese, ma non è riuscito nell'impresa di cambiare le sorti dell'Italia. Dopo una settimana di silenzio, Matteo Renzi è tornato ad attaccare ferocemente la magistratura. E lo ha fatto attraverso la propria pagina Facebook. “Oggi il vicepresidente del Csm Ermini, interrogato come testimone nell’ambito del processo Davigo, conferma per filo e per segno ciò che io ho scritto nel libro "Il Mostro".

Dunque Ermini che minacciava invano querele (poi non fatte) o non ha letto Il Mostro o non l’ha capito. Ancora poche settimane e il Csm di David Ermini sarà solo un brutto ricordo”. Parole che si riferiscono, in modo chiaro ed inequivocabile alla presunta “loggia Ungheria” e agli interrogatori dell’avvocato Pietro Amara. Il nativo di Rignano, nelle pagine del suo libro “Il Mostro”, ha accusato senza mezzi termini Ermini di aver distrutto “materiale ufficiale proveniente dalla Procura di Milano, eliminando il corpo del reato”.

Il vicepresidente del Csm ha replicato immediatamente, sostenendo che si trattava di una “affermazione temeraria e falsa, essendo il cartaceo mostratomi dal dottor Davigo, come ho più volte pubblicamente precisato e come il senatore Renzi sa benissimo, copia informale, priva di ufficialità, di origine del tutto incerta e in quanto tale senza valore e irricevibile. Il senatore Matteo Renzi ne risponderà davanti all’autorità giudiziaria”.

Una polemica datata metà maggio e che oggi, a distanza di quasi due mesi, torna di stretta attualità. Molti i commenti nella pagina del senatore toscano. Si va da Massimo che ricorda come “certe parole andrebbero evitate se si è stati Presidente del Consiglio. Non si attacca così un’importante carica dello Stato”, a Elia che si chiede “quando sarà solo un brutto ricordo questo tipo di giustizia in Italia?”, fino a Laura che, rivolgendosi direttamente a Renzi, gli domanda “E lei, onorevole, quando diventerà solo un brutto ricordo?”.

Tra tanti dubbi, un’unica, granitica certezza. Questa sarà la battaglia più importante della carriera politica del leader di Italia Viva. Uno scontro dal quale uscirà o vincitore assoluto o sconfitto, senza prove di appello, destinato all’oblio e ricordato solo come un enfant prodige che non ce l’ha fatta. 

Dai blog