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Referendum giustizia e par condicio. l'Authority richiama la Rai per la Littizzetto

G.D.C.
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L’Agcom richiama la Rai per il monologo di Luciana Litizzetto sui referendum a Che Tempo che fa. Il richiamo chiede che «nei programmi di informazione venga garantito un rigoroso rispetto dei principi del pluralismo, dell’imparzialità, dell’indipendenza, della completezza, dell’obiettività e della parità di trattamento fra i diversi soggetti politici in tutto il periodo di campagna referendaria».

Alla Rai viene contestata la violazione delle disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie. In particolare è stato violato l’articolo 5 comma 2 della legge 28 del 2000, che prevede che «dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto in qualunque trasmissione radiotelevisiva è vietato fornire, anche in forma indiretta, indicazioni di voto o manifestare le proprie preferenze di voto».

Luciana Litizzetto, riferendosi ai referendum del 12 giugno, aveva manifestato l’intenzione di non votare. «Il 12 giugno pensavo di andare al mare», aveva detto. E aggiunto: «Custodia cautelare, legge Severino, ancora ancora, ma elezione Csm, separazione delle carriere, elezione consigli giudiziari ma che cacchio ne so? Ma per chi ci avete preso? Per 60 milioni di Giuliani Amati? Siamo forse dei Perry Mason?».

Successivamente, come si legge nella delibera Agcom, la Rai si era difesa sostenendo che «il monologo della signora Littizzetto non era affatto destinato a dissuadere alla partecipazione al voto, ma era dedicato al tema di per sé neutro dell’innegabile complessità dei cinque quesiti referendari, senza alcuna interferenza con le tesi dei favorevoli o dei contrari a essi. Il monologo, in ogni caso inserito in un ambito satirico e di provocazione, non ha violato alcuna norma o disposizione in materia di par condicio».

L’Agcom si è limitata al solo richiamo e non a una sanzione più grave in considerazione del fatto che la Rai si è impegnata a organizzare «per la prima serata» di ieri, la messa in onda su Rai Due di un programma interamente dedicato al tema dei referendum, della durata di due ore, come nuova opportunità di confronto dopo l’episodio oggetto del presente provvedimento».

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