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Il centrodestra insorge e riscoppia il caso catasto: ennesima grana per il governo Draghi

Nuovo caso sul catasto. A due settimane dal faticoso accordo con il centrodestra che ha portato alla parziale modifica della riforma tracciata dal governo, sono le raccomandazioni della Commissione europea a suscitare la veemente reazione della Lega. L’Italia deve attuare le riforme, a partire da quelle previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, e quindi fisco, catasto, lavoro e concorrenza, chiede l’esecutivo di Bruxelles che, in particolare sugli immobili, aggiunge: «i valori catastali, che servono come base per il calcolo dell’imposta, sono in gran parte superati», occorre «allineare i valori catastali ai valori correnti di mercato». Nodo, quest’ultimo, su cui si era faticosamente battuto il centrodestra ottenendo una mediazione con l’esecutivo. 

 

  

 

È quindi immediata, in mattinata, la presa di posizione di Matteo Salvini. «L’importante è che nessuno provi a reintrodurre dalla finestra le tasse sulle case, che abbiamo fatto uscire dalla porta», avverte il segretario leghista. «Dicono che l’Europa vorrebbe che l’Italia tassasse anche la prima casa. A Milano si dice: si attacchi al tram», aggiunge. «Se qualcuno pensa di tassare la casa e la prima casa in Italia ha trovato nella Lega un avversario che non cambierà mai idea». Da Bruxelles arriva quindi la contro-replica del commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni. «Nelle nostre raccomandazioni ci sono sei parole: aggiornare i valori catastali ai valori attuali di mercato», puntualizza l’ex premier italiano. «Penso - aggiunge - che questo non rappresenti una richiesta di aumento di tasse o di reinserire tasse sulla prima casa ma una necessità per l’Italia, di cui penso il governo italiano sia pienamente consapevole». Poi un alto funzionario Ue precisa ai giornalisti che l’aggiornamento dei valori catastali allo studio del governo italiano e promosso dalla Commissione europea nelle raccomandazioni agli Stati «non è una condizione per l’erogazione dei fondi del Recovery and resilience facility», perché il pagamento delle rate del Recovery «è strettamente legato alle pietre miliari e agli obiettivi» stabiliti dal Pnrr «e nel piano italiano il tema delle riforma fiscale era menzionato nel racconto del Pnrr, ma non è stato incluso uno specifico impegno in termini di raggiungimento delle ’milestonè e degli obiettivi». 

 

 

Sul tema interviene anche Giorgia Meloni. «Nelle sue raccomandazioni all’Italia la commissione europea conferma che la riforma del catasto, prevista dal governo Draghi nella delega fiscale, serve ad aumentare la pressione fiscale sugli immobili - sostiene la presidente di Fratelli d’Italia -. Sono inequivocabili le parole del commissario Ue all’Economia Gentiloni». «È la prova provata di quello che Fratelli d’Italia sostiene da tempo: l’obiettivo del Pd e della sinistra è aumentare le tasse sulla casa», attacca Meloni che, dall’opposizione, si è sempre mostrata scettica sull’accordo di maggioranza stretto dai suoi alleati di centrodestra che sostengono il governo. «Noi l’abbiamo denunciato documenti alla mano fin dall’inizio e l’abbiamo detto chiaramente in Aula al presidente Draghi, ma siamo stati accusati di dire menzogne e falsità - conclude -. Avevamo ragione noi e quello che dice oggi Bruxelles ne è la conferma. Fratelli d’Italia continuerà la sua battaglia, in Parlamento e in ogni sede, per sventare questo ennesimo tentativo di aumentare le tasse. Giù le mani dalla casa degli italiani». 

 

 

Dalle parti di Forza Italia, invece, si considera «chiuso» il nodo ‘catasto’. L’accordo è stato raggiunto e non vi saranno cambiamenti, si sottolinea, come lo stesso Silvio Berlusconi ha fatto notare, parlando di «battaglia vinta», nel suo discorso alla convention di Napoli. «I nostri parlamentari si sono battuti con successo, in seno alla maggioranza, per evitare ogni ipotesi di maggiore tassazione sulla casa scongiurando la tassazione delle unità immobiliari sulla base del loro ‘valore patrimoniale’. È stata una battaglia vinta, nonostante le forti opposizioni che abbiamo trovato», ha rivendicato il Cavaliere. Tuttavia bisognerà attendere il ‘responso’ di M5s, Pd e Iv sulla proposta di accordo del centrodestra di governo una volta che la commissione Finanze di Montciorio affronterà il tema catasto. Ancora da sciogliere, inoltre, i nodi sul ddl concorrenza, in particolare sulle concessioni balneari, con il centrodestra che voleva un rinvio dello stop alle proroghe ora previsto dal 2024 e come da sentenza del Consiglio di Stato. Domani si riunirà la commissione Industria del Senato, ma i riflettori sono puntati soprattutto sulla conferenza dei capigruppo che dovrà decidere l’approdo in Aula del ddl delega dopo il richiamò del premier Draghi sul via libera alla riforma entro maggio.