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Guerra in Ucraina, Berlusconi e le sanzioni sul gas a Vladimir Putin

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«Inviare armi significa essere cobelligeranti, significa essere anche noi in guerra. Cerchiamo di far finire in fretta questa guerra. E, se dovessimo inviare armi, sarebbe meglio non farne tanta pubblicità». Così il leader di FI, Silvio Berlusconi, parlando con i giornalisti a Napoli, all’uscita dal ristorante "Cicciotto", dove ha fatto colazione con la compagna, Marta Fascina.

Berlusconi ribadisce più volte che bisogna arrivare il prima possibile alla pace, perché «altrimenti vanno avanti le devastazioni e le stragi. L’Europa si deve mettere tutta unita insieme e fare una proposta di pace a Putin e agli ucraini, cercando di far accogliere dagli ucraini quelle che sono le domande di Putin».

 

 

 

 

Sulle sanzioni, l’ex premier sottolinea che «hanno fatto molto male all’economia sovietica ma hanno fatto molto male anche a noi». Ora, aggiunge, «il grande dubbio è sul gas». «È un’ipotesi sconvolgente - prosegue - perché ci porterebbe alla chiusura di centinaia e centinaia di migliaia di aziende, alla perdita di tre milioni di posti di lavoro, quindi a un dilagare della povertà in Italia e dovremmo andare in giro i prossimi inverni con il cappotto addosso in casa e una cambiale in mano».

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