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Il romantico Draghi e la dedica inaspettata alla moglie: "Quante fesserie avrei fatto senza di lei"

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E' un Mario inedito quello andato in scena oggi, 20 maggio, in visita alla scuola secondaria inferiore Dante Alighieri di Sommacampagna, in provincia di Verona. Il presidente del Consiglio ha svelato un lato umano e privato che solitamente tiene nascosto. "Quale è il mio idolo? Più che pensare a idoli, spesso penso se devo qualcosa a qualcuno nella mia vita per tutto, e mi vengono in mente tre gruppi di persone - ha detto agli alunni - Io devo moltissimo ai miei genitori non tanto dal punto di vista materiale, ma da quello spirituale, piscologico, formativo, l’amore per il lavoro, il fatto che bisogna lavorare e che è parte della nostra esistenza, il rispetto delle regole". 

 

 

 

Poi il passaggio "romantico" del suo discorso. "Io ho avuto insegnanti straordinari a scuola, alle università e anche dopo, negli studi in America e Italia. Quanti insegnati bravi ci siano la gente non lo capisce, lo ignora, ma sono tanti e bravissimi. Sono coloro che aiutano a trovare la consapevolezza in noi stessi, e gran parte di loro lo fanno col sorriso. La terza persona più importante a cui effettivamente devo gran parte di quello che fatto negli ultimi 40-50 anni è mia moglie - confessa infine Draghi - perché ogni tanto mi viene in mente alle quantità di fesserie che avrei fatto se non ci fosse stata lei, e anche alla capacità di capire i momenti psicologici che ho attraversato nella mia vita. È una storia bella che si centra su di lei, quindi un applauso per lei".

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