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Mara Carfagna lancia lo sviluppo del sud Italia

Pietro De Leo
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“Dimenticatevi il Sud che avete visto fino ad ora. Oggi inizia un’altra stagione”. Mara Carfagna, ministro per il Sud, parla in modo accorato alla convention “Verso Sud-la strategia europea per una nuova geopolitica economico e socio culturale del Mediterraneo”, in corso a Villa Zagara di Sorrento e organizzato in collaborazione con The European House Ambrosetti.

Sul Mezzogiorno, spiega Mara Carfagna, “c’è un prima e un dopo. E la data spartiacque è il 30 aprile 2021, cioè data in cui l’Italia ha cominciato a parlare di Mezzogiorno come una “questione nazionale”. E parla, Mara Carfagna, delle opportunità che il ridisegno dei nuovi assetti globali sta portando con sé. A partire dalla riallocazione delle produzioni. In questo scenario “il Sud dovrà essere un interlocutore” e per raggiungere l’obiettivo servirà una classe dirigente capace, sia a livello locale che nazionale. Il ministro del Sud ha voluto questa due giorni, che porta il centro costiero nella primissima fila dell’agenda politica. Circa 200 ospiti, 150 giornalisti accreditati. La presenza di Sergio Mattarella, Roberto Fico e Mario Draghi.

L’intervento del Presidente del Consiglio segna il clou della giornata di apertura. “L’evoluzione delle politiche pubbliche per il Meridione è spesso rappresentata come una successione di sprechi e fallimenti. Tuttavia la storia economica del Dopoguerra è più complessa rispetto a come la raccontano questi pregiudizi. Ovviamente, l’attenzione principale è sul Pnrr. Il piano, osserva il premier, “prevede che lo stanziamento di finanziamenti sia vincolato al rispetto delle scadenze, al raggiungimento di obiettivi precisi”. Dunque occorre “procedere velocemente con l’agenda delle riforme concordata con l’Ue” al fine di “non perdere accesso ai finanziamenti e superare le fragilità strutturali che hanno rallentato la crescita dell’Italia e del Sud”.

Dunque capacità di spendere e di rispettare i tempi, partendo dall’entità delle risorse: “Stanziamo 1,5 miliardi per i porti al Sud, per renderli più efficienti e sostenibili”. Ancora, “potenziamo l’alta velocità e miglioriamo il collegamento del sistema portuale al resto della rete”. Nella sintesi di quel 40% di fondi che il Pnrr rivolge al Sud. Più in generale, Draghi affronta anche il tema geopolitico, sottolineando la necessità di “stabilizzare l’area del Mediterraneo”.

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