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L'aria che tira, Matteo Renzi e i giochi della finanza globale: "Perché la guerra non conviene neanche agli Usa"

Luca De Lellis
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Torna a parlare Matteo Renzi, e lo fa fornendo la sua visione della guerra tra Mosca e Kiev. Nella trasmissione l’Aria Che Tira, andata in onda su La7 nella mattinata di martedì 10 maggio, il leader di Italia Viva si è espresso sulle ultime vicende internazionali. La conduttrice Myrta Merlino, infatti, gli ha domandato se esiste una spaccatura tra Unione Europea e Biden sui provvedimenti da attuare nel conflitto. A chi conviene combattere ancora? “Né all’Europa, né agli Stati Uniti. Ciò che sta accadendo a livello geopolitico, con l’uscita delle banche russe dal sistema Swift, è l’inizio della fine della leadership esclusiva americana nel settore finanziario. Secondo me è in atto uno spostamento verso Oriente di alcune tra le più importanti funzioni finanziarie”. Inoltre, per l’ex Premier, non è ammissibile che “si faccia una guerra tra Ucraina e Russia per conto di terzi (la Nato)”.

 

Ieri si è celebrata la festa per ricordare la sconfitta del nazismo nella Seconda Guerra Mondiale. Renzi ha voluto commentare il discorso del leader del Cremlino: “Putin durante il Giorno della Vittoria si è messo nella condizione di dire ‘io ho cercato di difendere i miei, mi hanno costretto a fare quello che ho fatto’. Ma questa è una guerra che poteva aver senso il secolo scorso, ammesso che i conflitti ne abbiano uno”. Tuttavia, per lui il punto principale è un altro: “Quello che dovreste chiedere ai politici è ‘in che direzione sta andando il mondo per i nostri figli?’ Perché la sensazione è che stiamo rischiando di creare un mondo dove c’è da un lato la Cina che attrae nella sua orbita anche la Russia e dall’altro gli Stati Uniti con l’Europa che non gioca mai un ruolo”. Un pericolo che porterebbe ad un pianeta spaccato in due, proprio come ai tempi della Guerra Fredda. “Io sono per restare sempre con gli americani, ma visto che né Russia né Ucraina possono vincere la guerra, allora vediamo se l’Europa vince la pace”. Un conflitto di questo tipo, sostiene Renzi, non può avere vincitori, ma solo vinti.

 

A conclusione del suo intervento ha svelato il suo modello di riferimento in questo momento in Europa: il presidente francese Macron. “Quando Biden ha detto che Putin era un macellaio, Macron, che è il punto di riferimento per molti di noi in Europa, ha dichiarato che erano parole che lui non avrebbe mai utilizzato. Non che Putin sia un chierichetto – ha precisato l’ospite di l’Aria Che Tira –è il colpevole di questa guerra avendo aggredito l’Ucraina”.

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