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Con troppi decreti non si risolve l'emergenza: governo in confusione

Pietro Bracco - fiscalista e adjunct professor Luiss Business School
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Mi sto perdendo. Qualche giorno fa inizio una riunione sulla tassazione sugli extraprofitti dicendo che in nottata erano stati approvati gli emendamenti senza che fosse modificata la tassa. Mi scrive un messaggio l'amico Gianmarco, che segue di professione i lavori parlamentari, per farmi presente che gli emendamenti approvati erano quelli al Decreto Energia, mentre gli extraprofitti sono nel Decreto Taglia Prezzi. Grazie Gianmarco! Ovviamente rettifico. Forse non sono l'unico a perdersi. Il 22 marzo mattina vedo che in Gazzetta Ufficiale (GU) sono stati pubblicati 2 decreti sullo stesso argomento. Un Decreto Ministeriale (DM) che taglia le accise su benzina, gasolio e GPL di 8,5 centesimi e un Decreto-Legge (DL) che le taglia solo su benzina e gasolio ma di 25 centesimi. Quale comanda? Mi chiedono in molti. Il DL, rispondo io, per benzina e diesel e il DM per GPL. I benzinai vanno in confusione. La riduzione entra in vigore il giorno dopo la pubblicazione dei decreti in GU, che è avvenuta nella notte tra il 21 e il 22 marzo. La GU porta data 21 marzo; la riduzione si applica perciò dal 22 marzo. Come facciamo ad adeguare al volo il tutto? E chi ha fatto benzina dopo la mezzanotte? Cosa succede alle scorte?

 

 

Durante la conferenza stampa di lunedì sera per l'annuncio di un nuovo DL di aiuti da 14 miliardi, Draghi afferma che la provvista verrà presa aumentando la tassa sugli extraprofitti dal 10% al 25%. Potete immaginare il mio WhatsApp dopo l'annuncio. Ovviamente un testo ufficiale in GU non c'era e non c'è ancora. Il testo che sta girando, però, non ha traccia dell'aumento. Dove lo metteranno? Mi sento un po' come con i Decreti Sostegni per combattere la crisi portata dal Covid. Tanti piccoli passi per dare respiro ai cittadini. Il respiro è dato con misure temporanee, che curano il sintomo ma non risolvono il problema. Abbassare le accise non elimina la crescita dei prezzi o la dipendenza dal gas russo. Servono, quindi, anche misure strutturali che mal si sposano con piccoli passi. È necessario che qualcuno si fermi per un po' a (ri)definire il mix energetico del Paese.

 

 

Potrei di certo stare a snocciolare pensieri sul fatto che di sole rinnovabili non si campa, che si dovrebbero riattivare i pompaggi, così tra l'altro da far lavorare aziende italiane, che il nucleare di nuova generazione è un'opzione, che si deve estrarre più gas, che le batterie servono, vista l'eccellenza in Italia, ecc. Ma questo non è il mio campo. Io mi occupo di fiscalità e non posso che invocare a gran voce un ragionamento su sgravi fiscali per chi agevola la produzione nazionale. Spero che a breve arrivi un provvedimento completo che ci dia la direzione che l'Italia deve prendere per evitare che capiti di nuovo un problema. In emergenza vanno bene tanti DL che possono anche mandarci in confusione; non si può accettare che una frammentata decretazione d'urgenza ci detti la strada da seguire per il futuro. Attediamo fiduciosi. Gianmarco tienici, per favore, aggiornati.

 

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