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Forza Italia, Alessandro Cattaneo: “Mai tasse sulla casa, Silvio Berlusconi è stato chiaro”

Daniele Di Mario
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«Il dibattito interno è fisiologico, ma Forza Italia, sulla casa, sul fisco e su ogni altro tema, è unita. L’ultima parola ce l’ha sempre il presidente Berlusconi, che da sempre difende la prima casa. Anche stavolta il presidente è stato coinvolto e ha dettato la linea: niente tasse sulla casa». Alessandro Cattaneo, deputato di FI e componente della commissione Finanze della Camera, smorza le polemiche sull’infuocata seduta che ha portato al voto sulla riforma del fisco e sulle esternazioni del ministro Renato Brunetta, che aveva ritenuto «incomprensibile» il voto di FI contro la riforma.

Onorevole Cattaneo, la riforma del fisco è passata per un solo voto, quello di Noi con l’Italia. L'emendamento soppressivo della revisione delle rendite catastali è stato bocciato per il voto di un esponente del centrodestra.
«Anche se fosse finita in pareggio l’emendamento non sarebbe passato. Il centrodestra ha però confermato la sua unità e lo ha fatto su un tema fortemente identitario, come quello della difesa della casa degli italiani. Piuttosto mi chiedo come mai il governo abbia minacciato la crisi nel caso in cui l’emendamento soppressivo dell’articolo 6 fosse passato. In teoria si tratta di un semplice censimento. Perché minacciare la caduta del governo? Si tratta di un ricatto inaccettabile nei confronti della Commissione e del Parlamento. Allora si faccia chiarezza, si dica come la si pensa. La casa in Italia ha una tassazione bassa e il lavoro alta. Se si vuole tagliare la tassazione del lavoro si faccia economia altrove, senza toccare la casa, che in Italia, il cui 90% della popolazione possiede un’abitazione di proprietà, ha un valore sociale diverso rispetto agli altri Paesi dell’Ue. Il governo vuole tassare la casa? Forza Italia dirà sempre di no, è un punto per noi non negoziale. Il presidente Berlusconi e FI le tasse sulla casa le hanno eliminate due volte. FI è il partito che le tasse le leva, non le mette».

 

 

Il ministro Brunetta però ha giudicato «incomprensibile» il voto in Commissione sul fisco. Nuova frattura tra l’ala governista e il partito?
«FI è unita, l’ultima parola ce l’ha il presidente Berlusconi, che sulla casa ha da sempre idee molto chiare. Il presidente è stato coinvolto nella decisione e ha dettato la linea a difesa della casa degli italiani. Grazie al lavoro del vicepresidente Antonio Tajani il dialogo tra governo e partito c’è ed è continuo e questo contribuisce e contribuirà a rasserenare il clima permettendo di condividere ogni decisione. Il dibattito è fisiologico».

Tornando al fisco, in un periodo in cui aumentano i costi di gas, energia elettrica e petrolio, la benzina schizza a due euro al litro e la guerra in Ucraina fa lievitare anche i costi di alcuni generi alimentari fondamentali come il grano, non crede che il governo doveva dare un altro messaggio? Certo sul caro-bollette il governo ha varato un provvedimento da 7-8 miliardi, ma tassare la casa mentre il costo della vita sale vertiginosamente non è il massimo.
«Sono d’accordo. Il periodo storico impone di non parlare di nuove tasse. Piuttosto, che fine ha fatto la spending review? Il reddito di cittadinanza, inoltre, potrebbe essere rivisto e rimodulato senza andare a incidere sulle fasce povere della popolazione che lo percepiscono. Insomma, ci sono tante leve per fare economia. Sull’energia poi servono scelte industriali chiare: ambientalismo e industria devono andare a braccetto. I soldi ci sono, mancano i permessi per costruire impianti eolici, fotovoltaici. Il problema non sono i finanziamenti, ma la burocrazia. Serve una legge obiettivo, come quelle che fece il governo Berlusconi».

 

 

Energia, fisco, Ddl Zan, eutanasia, cannabis. L’impressione è che, al di fuori dell’emergenza Covid, la maggioranza non esista: troppo diverse le sensibilità delle forze politiche che la compongono. Eppure c’è chi parla di un governo Draghi anche dopo il 2023.
«Forza Italia è l’unico partito che ha votato la fiducia a Draghi e solo a Draghi. Questo governo è nato per affrontare l’emergenza pandemica e mettere in campo il rilancio dell’economia e il Pnrr. In questi mesi abbiamo compiuto tutti insieme uno sforzo per condividere i punti di governo con forze politiche molto diverse fra loro. Finora ha funzionato. Andrei avanti così, con quel metodo, senza avventurarci in temi divisivi. Forza Italia ha enorme fiducia nel Presidente del Consiglio. Lo stesso Draghi in questi mesi ha sempre impegnato il governo sui temi emergenziali, lasciando alla politica, cioè al Parlamento, la prerogativa di decidere sui temi estranei all’agenda di governo, come il Ddl Zan, la cannabis, l’eutanasia. Continuerei con questo metodo. Sul fisco, dopo otto mesi di lavoro, si era arrivati a luglio a una riforma in cui il catasto non c’era. Ed eravamo tutti d’accordo. Perché inserirlo?».

 

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