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A Milano la fiera dell'utero in affitto e i silenzi del sindaco Beppe Sala

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Andrea Giacobino
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Perché Milano, si sa, è cosmopolita. E poi corre così veloce, che voltandosi indietro, è capace quasi, di guardare al futuro. Milano è così evoluta, da pensare di essere addirittura, al sopra delle leggi vigenti. Una due giorni a Maggio, 21 e 22, per celebrare una grande fiera dal nome quanto mai suggestivo, «un sogno chiamato bebè». In effetti, il coronamento per molte coppie, quello della genitorialità. «Troverete una vasta gamma di soluzioni , di specialisti, consigli, prodotti e informazioni per aiutarvi ad espandere la vostra famiglia. Il tutto in un solo luogo». Questo lo slogan del tutto originale, degli organizzatori. La fiera è stata pensata in maniera così accurata, al punto che neanche la fatica di spostarsi da un padiglione e l'altro, è stata contemplata. Il tutto si svolgerà nella massima comodità. Mancava solo per finire, l'invito tra i più classici: «accorrete numerosi».

 

 

La protesta sull'evento, arriva immediata da parte di Fdi: «La maternità surrogata è vietata è punita in Italia - dice Giorgia Meloni - non si mercificano madri e bambini». «È la fiera dell'orrore, il tanto osannato sindaco Sala, non dice nulla a riguardo?» si domanda il senatore leghista Pillon. Il sindaco meneghino invece, per ora ha preferito tacere. L'evento resta ancora programmato in agenda. Perché Milano deve correre e guardare avanti, lo si sa. «Il mio intento è quello di riumanizzare la città, di rallentare, perché Milano non ha certo bisogno di correre 24 ore al giorno» a dirlo, era lo stesso sindaco Sala, nell'ottobre 2017. In questi anni da sindaco, deve aver evidentemente cambiato stile di vita ed ha iniziato a correre troppo. Pure lui.

 

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