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Quirinale, la sesta votazione dopo l'incidente sulla Casellati: i nuovi candidati

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L’incidente sul voto di Elisabetta Alberti Casellati, che riscuote 71 preferenze in meno rispetto alla totalità dei grandi elettori di centrodestra, fa scivolare il quadro politico verso una situazione di pieno avvitamento. Non solo alla quinta votazione (e a questo punto è ben difficile che le cose si risolvano alla sesta) ancora c’è una condizione di stallo nelle trattative. Ma il quadro politico presenta due blocchi con evidenti problemi di tenuta interna.

A questo punto, la rosa (che non è più di parte ma diventa trasversale) si riduce a pochissimi nomi. Sicuramente un Mattarella bis, che ha riscosso un cospicuo numero di voti in questi giorni (tranne oggi, ma il centrosinistra ha scelto l’astensione), ipotesi su cui ha esplicitamente aperto stamattina anche Matteo Salvini. In piedi anche l’opzione Pierferdinando Casini, che in queste ore starebbe molto tentando anche Forza Italia.

Così come Mario Draghi, anche se in questo caso le resistenze in Parlamento sarebbero plurime e trasversali. E non è del tutto tramontata neanche l’eventualità di Giuliano Amato. Non è un tabù, di certo, essere arrivati alla sesta votazione, ma andare avanti con lo schema di nomi bruciati di volta in volta non fa di certo bene né alla tenuta delle coalizioni né al Paese che, visto il contesto, necessita di istituzioni e di un governo che tornino a funzionare compiutamente il prima possibile. 

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