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Milioni di firme contro green pass e mascherine, la guerra di IoApro

Federica Pascale
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Una raccolta firme per chiedere la fine dello stato d’emergenza, prolungato per decreto fino al 31 marzo, superando così il limite di due anni previsto dalla legge. A promuovere quest’iniziativa è il movimento IoApro, nato durante il lockdown per protestare contro i dpcm dell’allora governo Conte bis. 

“Dimostriamo che la maggioranza degli italiani vuole tornare alla normalità. Nessuno potrà fermarci”. Queste le parole del leader del movimento, l’imprenditore Umberto Carriera, che insieme ad altri ha animato le proteste in piazza contro le chiusure di ristoranti, bar, discoteche e attività commerciali a fronte di ristori insufficienti e tardivi. “Abbiamo manifestato, battagliato, preso multe, sanzioni amministrative. È più di un anno che lottiamo nei nostri locali fregandocene di minacce e sanzioni, perché dignità e principi vanno oltre ogni cosa”.

L’obiettivo del movimento è presentare 25 milioni di firme in 60 giorni, che saranno raccolte in presenza tramite banchetti sul territorio ma anche online. “Non prolungare lo stato d’emergenza significa che il green pass, la mascherina e le restrizioni non esisteranno più. Firmiamo per declassare l’ormai lontana pandemia in endemia. Il Covid è ormai una malattia stagionale con cui si deve convivere”.

 

 

 

 

 

Dopo le tante manifestazioni in piazza, però, Carriera annuncia un cambio di strategia: “Non sprechiamo più tempo ed energie per manifestare. Se siamo in 500 ci ridono dietro, se siamo 100.000 ci dicono che siamo soltanto violenti e fascisti”. E punta il dito contro figure vicine alle cause del movimento come Carlo Freccero e Massimo Cacciari, evidentemente ormai ripudiati: “Non seguiamo più persone che non rischiano nulla sulla loro pelle, ma vanno in tv ad invitarci alla disobbedienza civile. Sono semplicemente parte integrante del sistema. Rimaniamo tra noi cittadini normali”. Il motto d’ora in poi sarà “torniamo alla normalità”. L’invito a firmare è accompagnato da una denuncia senza sconti di tutti i provvedimenti fatti dai governi che hanno gestito la pandemia, dal green pass all’obbligo vaccinale: “Questo Governo sta uccidendo tutti, vaccinati e non vaccinati. Le nostre attività, la scuola, l’università, il presente e il futuro del nostro Paese e di intere generazioni. Siamo stanchi di essere presi in giro, di inseguire un virus che tanto non raggiungeremo mai”.

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